Cronaca internazionale

Esplode l'acquario dei record "È stato come un terremoto"

Incidente all'alba in un hotel di Alexanderplatz: due feriti. C'erano un milione di litri d'acqua e 1.500 pesci tropicali

Esplode l'acquario dei record "È stato come un terremoto"

Erano le 5.45 di mattina quando i 350 ospiti dell'hotel Radisson Collection di Berlino, di fronte ad Alexanderplatz, si sono svegliati di soprassalto. È accaduto per l'esplosione del più grande acquario indipendente al mondo, situato nella hall.

«Abbiamo sentito un'onda d'urto nella stanza. All'inizio, naturalmente, pensi a che cosa può essere stato. Poi hai paura, sei sotto choc, e ti viene in mente che potrebbe trattarsi di terrorismo», spiega Paul Maletzke, che ha soggiornato al Radisson con la sua ragazza. Paul, così come gli altri ospiti della struttura, si sono lanciati fuori dalla camera, vedendo l'acquario distrutto. «C'erano pesci e spazzatura ovunque. Si sentivano urla, non riuscivi a capire cosa fosse successo e non sapevi cosa fosse davvero accaduto, ma era il buio a far più paura», racconta Sandra Weeser, deputata del Bundestag, che si trovava nell'hotel. Al netto del racconto dei testimoni, l'AquaDom, l'acquario cilindrico più grande al mondo, ieri si è sbriciolato come un biscotto, provocando il ferimento di due persone colpite dalle schegge dell'enorme struttura, alta 25 metri e con un diametro di 11,5, al cui interno si trovava circa 1 milione di litri d'acqua. L'incidente per fortuna si è verificato prima dell'alba, diversamente sarebbe stata una tragedia. L'AquaDom infatti era dotato di un ascensore che permetteva ai turisti di ammirare i pesci al suo interno, senza contare che ogni giorno si immergevano diversi subacquei per pulirne la superficie. L'acquario ospitava oltre 1.500 esemplari, circa un centinaio di specie tropicali che si sono trovati disseminati nella hall dell'albergo, per strada, fino al vicino museo della Ddr in Karl-Liebknecht-Strasse, in parte allagato.

I vigili del fuoco e la polizia sono arrivati tempestivamente, con un totale di 200 uomini per gestire l'emergenza, ma l'atrio era così pieno di detriti e di vetri rotti che hanno dovuto prima far perlustrare l'area ai cani da salvataggio. I dipendenti del Radisson Collection non sono stati raggiungibili per ore, come descritto da diversi ospiti. «Non c'era modo di parlare con il personale dell'hotel», rivela la turista scozzese Rachel Clark. La reception non era accessibile tramite rete fissa. «Dopo le 8 è arrivata l'informazione che potevamo uscire, ma per oltre due ore è stato panico totale», dice la musicista Iva Yudinski. Nella tarda mattinata tutte le persone registrate al Radisson si sono radunate con i loro bagagli di fronte all'edificio distrutto per essere portate in autobus in altri hotel. Resta ora da capire le ragioni del cedimento strutturale, visto che è stata esclusa fin da subito la matrice terroristica. L'AquaDom era stato inaugurato nel 2004 ed era costato circa 12,5 milioni di euro. Aveva riaperto al pubblico la scorsa estate, dopo un periodo di ristrutturazione e ammodernamento durato quasi tre anni e costato 2,6 milioni. Gli interventi avevano riguardato il rafforzamento della base e il montaggio di una nuova guarnizione. Per il portavoce dei vigili del fuoco James Klein «forse si è trattato di un difetto della vetrata, esplosa a causa della pressione esercitata dall'enorme mole d'acqua. Le telecamere di sorveglianza potrebbero darci una mano». Il sindaco di Berlino, Franziska Giffey, ha visitato il luogo del disastro nel pomeriggio. «Si è riversato un vero e proprio tsunami sui locali dell'hotel e sui ristoranti adiacenti.

Occorre ora esaminare come ciò sia potuto accadere».

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