Cronaca internazionale

La faida narcos sconvolge il Messico. Attacco coi droni: comunità distrutta

Dieci morti e quindici "desaparecidos" a Buenavista de Los Hurtado per la guerra tra bande rivali. Il governo voleva nascondere la strage

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Un attacco con droni armati di esplosivi ha trasformato il piccolo centro di Buenavista de Los Hurtado, una frazione di Heliodoro Castillo, nello stato di Guerrero, in Messico, in un villaggio fantasma. Il massacro ha avuto luogo giovedì scorso, quando i 35 membri della comunità stavano uccidendo un maialino. All'improvviso un gruppo di uomini armati con droni carichi di esplosivi ha attaccato la folla, facendo dieci vittime, oltre a 15 desaparecidos e a sei feriti. Non fosse stato per padre Filiberto Velázquez, il prete che dirige il Centro per i diritti delle vittime della violenza Minerva Bello, che ha lanciato l'allarme quando è stato raggiunto da uno dei superstiti, probabilmente oggi non leggereste questo articolo.

Il governo messicano tenta infatti di nascondere questi massacri, mentre padre Filiberto è un punto di riferimento in questa zona e, non a caso, recentemente è stato perseguitato dalle autorità che volevano arrestarlo e fare irruzione nella sua parrocchia annessa alla Casa del Pellegrino, a Chilpancingo. E anche i narcos lo hanno più volte attaccato a pistolettate.

Le autorità sono arrivate a Buenavista de Los Hurtado solo sabato ma hanno trovato una città fantasma, case abbandonate, animali vaganti e tracce dell'attacco contro le case, le scuole e il tribunale. All'interno delle aule scolastiche, la luce del sole filtrava attraverso un foro di quasi un metro di diametro, prodotto dall'esplosione di una delle granate lanciate dai droni.

In un camioncino hanno rinvenuto i teschi di cinque persone completamente carbonizzate mentre secondo l'autorevole giornalista Ioan Grillo da un video verificato da gente locale «si vedono veicoli in fiamme e nove corpi senza vita». Il governo di Guerrero, dove per la cronaca ieri c'è stata un'altra carneficina (13 i morti), ha spiegato che la violenza di giovedì sarebbe frutto del «confronto di gruppi criminali antagonisti», ovvero La Familia Michoacana, che mantiene il controllo nella regione della Tierra Caliente, e un altro cartello, Los Tlacos, che controlla la regione montuosa.

Se tra gennaio e settembre dello scorso anno in Messico si sono verificati 355 massacri simili, questa volta ad attirare l'attenzione è stato però l'uso dei droni killer, anche se nel Paese del tequila non è la prima volta che i cartelli li usano per colpire gruppi rivali. Nel 2017, i droni armati del Cartel Jalisco Nueva Generación, il CJNG, hanno fatto la loro prima apparizione pubblica nella città di Guanajuato, nel Messico centrale. Nel 2022, un drone pilotato dal CJNG ha filmato un altro drone che sganciava diverse bombe C-4 sul piccolo comune di Tepalcatepec, nello stato di Michoacán per entrare nelle aree abbandonate e usare poi i loro terreni per estrazione mineraria e piantagioni di avocado. Come corrieri della droga per entrare negli Stati Uniti, i droni sono invece usati dai narcos dal 2010 perché, più economici e agili di tunnel e sommergibili.

Soprattutto quando da trasportare sono droghe come il fentanyl, di peso e dimensioni ridotte ma letali e con un mark-up di guadagno che è il 10mila per cento maggiore di quello della cocaina.

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