Politica

Gaffe-social del Senato su piazza Fontana

Un tweet (cancellato) rispolvera la pista anarchica. Verdelli contro Fdi

Gaffe-social del Senato su piazza Fontana

Il Senato rilancia su Twitter la pista anarchica per la strage di Piazza Fontana, e qualche ora dopo fa marcia indietro. «La strage di #PiazzaFontana. Storia di depistaggi: così si è nascosta la verità. Da sito storico, in Doc. XXIII n. 64, volume I, tomo IV, elaborato sen. Mantica e on. Fragalà della Commissione Stragi (XIII legislatura)», è il tweet comparso ieri mattina sull'account ufficiale di Palazzo Madama, che rimandava alla tesi esposta da due ex parlamentari missini, secondo cui il ruolo di Pietro Valpreda in quella vicenda non è stato mai davvero chiarito. Il primo tra i parlamentari a stigmatizzare l'iniziativa del Senato è stato il leader di Sinistra italiana Nicola Fratoianni: «Un oltraggio alle vittime, ai loro familiari, alla città di Milano. Come ha ricordato anche il capo dello Stato la matrice di quella strage è nettamente neofascista». Seguito a ruota dal senatore M5s Primo Di Nicola che ha parlato di «operazione vergognosa di mistificazione storica».

Polemiche politiche che, per usare un'espressione colloquiale, ci stanno. E che inducono, come detto, il Senato a cancellare il tweet.

Molto meno ovvio era stato l'intervento di Carlo Verdelli, ex direttore di Repubblica e ora editorialista del Corriere della Sera, che di buon mattino aveva ricordato la strage avvenuta 52 anni fa nella principale sede milanese della Banca nazionale dell'agricoltura con un tweet in cui si legge «Matrice: l'eversione nera. Siamo antifascisti ma (cit. @Civati). Liberata la sede abusiva di CasaPound a Roma? No. Sciolte Forza Nuova e simili? No. E non succederà. Però tutti fratelli d'Italia a #Atreju21 Il passato è presente». Come è evidente anche senza entrare nel merito, si tratta di un tweet molto, per usare un'espressione ricercata, politique politicienne.

Un intervento che comprensibilmente ha suscitato molte proteste e molti commenti negativi da parte degli utenti del social network più amato dai giornalisti.

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