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"Genitori assenti. E le più piccole spesso ci ricadono"

Nella Clinica Mangiagalli di Milano entrano le minorenni che intendono abortire

"Genitori assenti. E le più piccole spesso ci ricadono"

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Nella Clinica Mangiagalli di Milano entrano le minorenni che intendono abortire. Sono state sette le ragazzine, di cui una quindicenne, nei primi otto mesi di quest'anno a usare l'Ivg, l'anno scorso se ne sono contate 14 di cui una quattordicenne, ben 26 nel 2021: ha praticato l'aborto anche una bambina di 12 anni. L'anno prima, la paziente più giovane aveva solo 13 anni. «Arrivano quasi tutte al limite della scadenza delle dodici settimane e spesso non possiamo più intervenire farmacologicamente. Ma ogni interruzione di gravidanza lascia segni psicologici su ognuna di loro - racconta Beatrice Tassis, responsabile del Consultorio Familiare di via Pace del Policlinico di Milano Ecco perché prima del nullaosta per l'intervento, noi le accogliamo per spiegare quali possibili alternative ci sono, offriamo loro supporto e assistenza. Ma solo una su dieci rinuncia all'Ivg. E nessuna ragazza ha mai accettato di dare la luce un bambino per poi darlo in adozione».

Ma chi sono queste bambine per cui spesso la gravidanza è un sintomo di disagio.

«Il target è molto variegato spiega Tassis - Le ragazze italiane hanno problematiche psicologiche, difficoltà di relazionare con i genitori, spesso separati, che non dialogano con i figli. Tutte le ragazzine vanno però a scuola ma vivono la sessualità con superficialità, adducono molte scuse per la gravidanza indesiderata: che è successo solo una volta, che si sono accorte tardi per prendere la pillola del giorno dopo».

Le italiane sono spesso accompagnate dai genitori che devono firmare il consenso all'interruzione.

«A volte questi adulti sono addirittura sorpresi di quanto è accaduto, ma si adeguano al volere della propria figlia».

Con le ragazze straniere, la presenza dei genitori è meno scontata.

«Motivazioni religiose, per arabe o marocchine, rischiano di scatenare reazioni molto negative dei genitori e in questo caso interviene il giudice tutelare per l'Igv. Così si evitano tragedie familiari».

Purtroppo a volte anche le più piccole ritornano.

«Capita soprattutto tra le straniere spiega l'esperta - a 15 anni hanno il primo

aborto e a 17 ritornano per il secondo. Sono ragazze molto immature, superficiali. Alcune sperano che la seconda gravidanza possa andare avanti con l'aiuto del compagno. Ma poi si ritrovano abbandonate e così capitolano».

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