Cronaca internazionale

Giornalista Usa muore ai mondiali. Il fratello accusa: "Lo hanno ucciso"

Grant Wahl, 48 anni, si accascia in tribuna durante Argentina-Olanda. In rete raccontava da giorni di non sentirsi bene. Il 21 novembre era stato fermato per una T-shirt arcobaleno

Giornalista Usa muore ai mondiali. Il fratello accusa:  "Lo hanno ucciso"

Si è accasciato nella tribuna dell'Iconic Stadium di Losail al 116° minuto di Argentina-Olanda, la partita che era lì per raccontare per la Cbs, colpito almeno in apparenza da un arresto cardiaco. E chissà se ha qualcuno ha sbirciato sul suo laptop per sapere quale sia stata l'ultima parola, l'ultimo appunto scritto prima di morire.

Grant Wahl aveva 48 anni ed era un giornalista sportivo molto conosciuto nel suo Paese, forse il più specializzato in uno sport, il calcio, che negli States è pur sempre di nicchia. Stava seguendo i Mondiali come inviato della Cbs ai mondiali in Qatar. La sua presenza sul Golfo Persico non era passata inosservato alle autorità qatariote, che il 21 novembre lo avevano fermato (e poi rilasciato) perché in tribuna, durante la partita dei gironi Stati Uniti-Galles, si era presentato indossando una t-shirt con i colori dell'arcobaleno a sostegno dei diritti delle comunità Lgbtq+, totalmente soffocati nell'emirato. Una provocazione che Wahl aveva dedicato al fratello omosessuale Eric. Che ieri, in un video, ha accusato senza tanti giri di parole il governo di Doha di averlo ucciso. «Io sono gay ed è per questo motivo che aveva indossato la maglia arcobaleno ai mondiali - ha detto l'uomo -. Mio fratello stava bene di salute ma dopo quel gesto aveva ricevuto minacce. Io credo che sia stato ucciso, vi prego di aiutarmi».

Naturalmente al momento i sospetti di Eric Wahl non sono suffragati da alcun indizio. Le autorità statunitensi, tramite l'ambasciata in Qatar, preferiscono non commentare, e fanno sapere solo che si stanno occupando delle pratiche per il rimpatrio della salma e delle cause del decesso. Il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price, ha detto di essere «in stretto contatto» con la famiglia del giornalista. Certo, chi vuole vedere storie torbide può trovare alimento nel fatto che Wahl da qualche settimana accusasse problemi fisici di cui aveva informato i lettori del suo blog «Fùtbol with Grant Wahl». Il giornalista era alle prese con quella che aveva tutta l'aria di essere una bronchite e per questo si era rivolto all'ambulatorio del centro stampa, dove gli era stato somministrato uno sciroppo per la tosse e dell'ibuprofene. Nei giorni successivi aveva ammesso di sentirsi meglio, anche se il 3 dicembre aveva parlato di «una capitolazione involontaria da parte del mio corpo e della mia mente» dopo la partita degli ottavi Stati Uniti-Olanda che aveva segnato l'eliminazione dal torneo della squadra a stelle e strisce. «Il mio corpo mi sta presentando il conto. Tre settimane di poco sonno, stress e tanto lavoro possono farlo», aveva scritto Wahl, aggiungendo che «non è il mio primo mondiale. Ne ho fatti otto e mi sono ammalato ogni volta, si tratta solo di trovare un modo per portare a termine il proprio lavoro».

Ma questo evidentemente non era un mondiale come un altro per Grant. Sabato sera si è accasciato all'improvviso, mentre tutto lo stadio tratteneva il respiro per le emozioni della partita tra olandesi e argentini. Il collega di Univision Rafael Cores è stato il primo a soccorrerlo e ha raccontato che solo pochi minuti prima aveva scherzato. I soccorsi sarebbero stati tempestivi ma il tentativo di rianimare il giornalista non sono serviti a nulla.

Wahl aveva in passsato lavorato per la celebre rivista Sports Illustrated come specialista di calcio prima di entrare alla Cbs Sports nel 2021. Molto famosa anche sua moglie, Celine Gounder, nota specialista in malattie infettive apparsa più volte in televisione durante la pandemia di Covid-19.

Ieri Grant è stato ricordato da molti sportivi che erano stati da lui intervistati, tra i quali il cestista LeBron James, e dal numero uno della Fifa, Gianni Infantino: «Il suo amore per il calcio era immenso e il suo sguardo mancherà a tutti coloro che amano questo sport».

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