Cronaca nera

Giulia e il video choc per la festa del bebè

In aula il filmato del "baby shower": Impagnatiello stava già avvelenando la fidanzata e il nascituro

Giulia e il video choc per la festa del bebè

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Fa effetto vederla viva e incinta. Con i capelli lunghi e setosi che seguono il corpo mentre si muove. Perché si muoveva ancora Giulia con il suo Thiago nella pancia. Fa effetto vederla mentre festeggia la vita che le sarebbe accaduta se lui non l'avesse ammazzata. Il 17 marzo 2023, Giulia Tramontano e il compagno Alessandro Impagnatiello, il suo assassino, avevano invitato parenti e amici a casa per svelare il sesso del bambino che Giulia portava in grembo. Il «Baby shower», una di quelle mode che abbiamo sentito l'esigenza di importare, chissà perché, dall'America. Ci sono bambini scalzi e adulti allegri, ci sono Giulia ed Alessandro che già non hanno più nulla da dirsi. Sono gli unici che non si abbracciano e non passa alcuna complicità nei loro gesti. Si avvicinano insieme al palloncino che, una volta esploso, ne partorisce un sacco di altri. Azzurri, perché Giulia aspettava un maschio. É il video che è stato proiettato in aula il 7 marzo durante l'udienza. Impagnatiello era in aula e si è messo a piangere. Ma stava già avvelenando Giulia e il bambino che non ha mai fatto nascere, ai tempi di quel video. Li ha ammazzati entrambi a coltellate settanta giorni dopo la torta, i palloncini e gli abbracci dei parenti. Si muove in quel soggiorno scarno come un estraneo: occupa spazio, ma non c'è. Sorride ai bambini che corrono e ridono ma non si sintonizza davvero su nessuno. E Giulia è già irrimediabilmente sola col suo bambino che le si sta creando dentro. Sola ma viva. Parla a distanza con Alessandro, gli indica i tempi e i gesti del rituale per il pubblico, «girl o boy?» ma non sono una coppia che sta aspettando un figlio insieme. Non sono apparentemente niente, in realtà lui è già il suo carnefice.

E sull'assassino (Impagnatiello è imputato di omicidio volontario pluriaggravato, occultamento di cadavere e provocato aborto), in aula, sono emersi altri racconti per voce della sua amante: A., l'altra donna di Alessandro, la collega 23enne dell'Armani Bar di Milano, che stava cercando di avvertire Giulia della sua esistenza prima ancora di conoscerla dal vivo, poche ore prima del femminicidio di Senago. Il 27 maggio del 2023, le due donne, prima di incontrarsi e di raccontarsi tutte le bugie tenute in piedi da Alessandro nei mesi precedenti, stavano «chattando» tra loro. «Ma per caso hai perso un Labello bordeaux in macchina?», chiede Giulia ad A. facendo riferimento a un oggetto che ha trovato una settimana prima nella Ford T-Roc del fidanzato. «Io quello l'ho messo in macchina apposta, sperando che lo avresti trovato» le risponde la ragazza che è italo-inglese. «Sei grande, grazie. Sono più attenta di quello che crede lui» risponde di nuovo la Tramontano. E l'altra: «Pensa che noi siamo stupide».

In un'altra chat Giulia fa riferimento al finto test del Dna scoperto in un cassetto poco prima, quello che Impagnatiello aveva prodotto per dimostrare all'amante che Giulia non era incinta di suo figlio: «Questa persona va rinchiusa in un buon ospedale psichiatrico» scrive la Tramontano del suo compagno.

Purtroppo in quel momento, ancora non è consapevole di quanto quell'affermazione esasperata sia in realtà veritiera.

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