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Il governo assicura: "Presto soluzione equa". Ma i sindacati dicono no alle doppie licenze

La Cgil: "La risposta deve venire dal mercato". E la trattativa prosegue

Il governo assicura: "Presto soluzione equa". Ma i sindacati dicono no alle doppie licenze

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Il governo assicura: "Presto soluzione equa". Ma i sindacati dicono no alle doppie licenze

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Coniugare la necessità di un servizio efficiente per i cittadini, l'equità per i tassisti e il rispetto delle regole del mercato. Sono questi gli obiettivi del governo per risolvere il caos Taxi. Un problema che l'esecutivo affronterà direttamente «nei prossimi giorni», come annunciato ieri da una nota di Palazzo Chigi. Il tema è arrivato anche al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Proprio al dicastero di Via Veneto c'è stato un tavolo tra il titolare del Mimit Adolfo Urso e il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, accompagnato dal viceministro Edoardo Rixi. Urso e Salvini hanno presentato una serie di proposte alle categorie del settore dei Taxi, con l'obiettivo di una «soluzione organica» al caos dei servizi del trasporto pubblico non di linea. Ma il governo deve fare i conti con l'ostruzionismo dei sindacati. «C'è delusione, oggi abbiamo sentito solo promesse», sintetizza alla fine dell'incontro il segretario nazionale di Unica Cgil Taxi Nicola di Giacobbe. Nonostante l'apertura da parte dell'esecutivo, insomma, la situazione è ancora in stallo.

In particolare, allo studio del governo, ci sono una serie di misure di sistema. In primis la possibilità per i Comuni di rilasciare entro un termine predeterminato una licenza aggiuntiva a ogni titolare che ne faccia richiesta. Una misura indispensabile per fronteggiare i disservizi denunciati dai cittadini negli ultimi giorni, soprattutto nelle grandi città. Eppure, sul punto, Urso e Salvini si sono trovati di fronte un muro impenetrabile. «La proposta della concessione di una doppia licenza non ha trovato consenso tra i rappresentanti presenti in audizione», tirano dritto i sindacalisti dei tassisti riuniti nelle sigle Acai taxi, Tam SATaM, Federtaxi Cisal, Ugl, Claai, Uritaxi, Atlt, UtI. La situazione non si sblocca, nonostante le immagini delle file interminabili e le attese lunghissime per trovare un'auto bianca. Da Roma a Milano a Napoli. Disservizi finiti anche al centro di un'inchiesta dell'Antitrust. Una notizia che ha portato i rappresentanti delle associazioni di categoria a mettere subito le mani avanti: «Un'indagine inutile e strumentale, speriamo che il governo non si lasci influenzare da queste indebite pressioni». Le associazioni chiedono proposte scritte.

L'altra questione centrale allo studio del governo è la possibilità per il titolare di una licenza di avere una doppia guida, un altro conducente per aumentare il numero di ore di servizio della stessa vettura. Un punto su cui si è registrata «massima disponibilità» da parte dei sindacati. Anche se resta il no granitico alla doppia licenza. «Bisogna riflettere sulla licenza aggiuntiva, ma ci sono dei punti in comune», dichiara Salvini alla fine della riunione. Mentre Urso tende la mano ai tassisti: «Vogliamo valorizzare chi agisce nel nostro Paese e frenare le multinazionali come Uber». Proposti anche incentivi per il rinnovo del parco auto con vetture elettriche o ibride.

Ma la Cgil insiste: «Il raddoppio delle licenze è inconciliabile con una risposta che deve venire dal mercato».

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