Cronaca internazionale

Grosso ferito, allarme Francia. "Il calcio è ostaggio degli ultrà"

Per l'allenatore 15 punti alla palpebra, nove arrestati. Il ministro: "Il Marsiglia non sa gestire i suoi tifosi"

Grosso ferito, allarme Francia. "Il calcio è ostaggio degli ultrà"

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Il calcio in Francia è diventato una polveriera e ormai qualcuno ha iniziato a rendersene conto. L'ultimo episodio di domenica sera, l'aggressione premeditata di alcuni ultrà dell'Olympique Marsiglia contro il pullman del Lione fuori dallo stadio Vélodrome, ha portato non solo al rinvio della partita ma lo stesso allenatore dell'OL, il nostro Fabio Grosso, in ospedale. Quindici punti di sutura sulla palpebra per l'eroe del Mondiale 2006, più la copertina dell'Equipe che ha mostrato la sua faccia insanguinata. «Lo schifo e la vergogna» è il titolo di prima pagina dopo l'ennesimo atto di teppismo da parte dei tifosi delle varie squadre a tutti i livelli e un po' in tutto il Paese. Eventi devastanti per l'immagine di una Francia che l'estate prossima avrà i riflettori addosso per le Olimpiadi di Parigi e che ora teme addirittura un'escalation. Già, ma di chi è la colpa? Subito dopo i fatti di Marsiglia la ministra dello Sport, Amelie Oudea-Castera, si era detta indignata per l'accaduto. Il titolare degli Interni, Gerald Darmanin, ha invece promesso condanne, sanzioni amministrative e sportive, accusando di fatto il Marsiglia di «non saper gestire i suoi tifosi». Puntuale anche il messaggio del presidente della Fifa, Gianni Infantino: «Non c'è assolutamente spazio per la violenza nel calcio. Mi rivolgo alle autorità competenti affinché garantiscano che vengano prese misure adeguate».

La Francia però ormai è da tempo sotto scacco delle frange più violente di alcuni tifosi, come detto a tutti i livelli. Impossibile dimenticare ad esempio il caos della finale di Champions del 2022 a Parigi quando ci furono degli scontri fuori dallo Stade de France tra ultras del Liverpool e la popolazione locale (che non c'entrava nulla con la partita) con il fischio d'inizio ritardato di oltre mezz'ora per motivi di sicurezza, con decine di feriti e di arresti. Gravissimi incidenti in passato nel campionato francese comunque anche nel 2021 per il derby della Provenza tra Nizza e Marsiglia e per un altro Lione-OM in cui Payet era stato centrato da una bottiglia lanciata dagli spalti. Ma basta solamente voltarsi indietro di due settimane per trovare un altro incontro sospeso per intemperanze dei tifosi, Clermont-Montpellier, con un petardo tirato al portiere di casa Diaw. Persino la Ligue 2, la seconda serie, è stata funestata da episodi perfino assurdi come il tifoso del Bordeaux che come nulla fosse era entrato in campo per aggredire un giocatore del Rodez che stava celebrando un suo gol con i compagni: un gesto che al Bordeaux era costato di fatto la promozione in Ligue 1. Quindi il problema non è solo per le sfide calde come Marsiglia-Lione, bensì totalmente generalizzato. «Non stiamo dando una buona pubblicità» ha scritto ieri sempre L'Equipe in un editoriale di commento ai fatti del Vélodrome.

Difficile dargli torto in effetti.

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