Cronaca giudiziaria

Guerra tra toghe del caso Pifferi: lascia una dei pm

Stagnaro rinuncia all'incarico. Il collega avrebbe intercettato e indagato senza dirglielo il difensore dell'imputata

Guerra tra toghe del caso Pifferi: lascia una dei pm

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Altro colpo di scena in procura a Milano sul caso di Alessia Pifferi. «Mancato accordo con il collega» è la motivazione con cui la pm Rosaria Stagnaro ha chiesto la revoca della co-assegnazione del fascicolo che coordinava insieme al collega Francesco De Tommasi. Il processo a carico della 38enne, accusata dell'omicidio della figlioletta, è in corso davanti alla corte d'Assise. Il disaccordo tra colleghi magistrati nasce dopo la notizia dell'esistenza di uno «spin-off» dell'inchiesta principale, che vede indagate le psicologhe del carcere e l'avvocata di Pifferi, Alessia Pontenani, con le accuse di falso e favoreggiamento. Le tre sono accusate di avere «manipolato» Pifferi e di avere falsificato una relazione al fine di ottenere dalla corte la perizia psichiatrica, che è in corso e che sarà depositata entro la fine di febbraio. Nei corridoi della procura milanese non si parla d'altro da giorni, soprattutto dopo la dura reazione degli avvocati, con l'Ordine degli avvocati e la Camera penale che hanno diffuso un comunicato di fuoco in difesa della collega.

Stagnaro era stata assegnata al fascicolo nelle settimane dopo l'omicidio, finito sul tavolo del pm di turno e collega della Dda De Tommasi. Sembra che quest'ultimo, che aveva aperto un fascicolo ordinario (quindi di prassi non aveva bisogno del visto della sua aggiunta, Alessandra Dolci né tantomeno dell'aggiunta del dipartimento fasce deboli di cui fa parte Stagnaro, cioè Maria Letizia Mannella) non avesse informato la collega dell'esistenza dell'inchiesta. Anche se già due mesi fa, in aula e alla presenza di numerosi giornalisti, c'era stato un duro scontro in aula con la legale e il pubblico ministero aveva detto, lasciando intuire l'esistenza di una indagine sulle professioniste: «Se la Corte volesse ascoltare le psicologhe in aula, queste potrebbero dovere partecipare con le dovute garanzie di legge». I due magistrati, secondo i ben informati, si sarebbero inoltre «chiariti» il giorno delle perquisizioni.

E nulla avrebbe lasciato presagire la reazione di Stagnaro, che dovrà ora attendere la risposta del procuratore Marcello Viola.

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