Cronaca nera

Ha aggredito tre passanti colpendoli con il Corano. L'egiziano resta in carcere: "Sono un soldato di Allah"

"Sono un soldato di Allah, gli altri sono tutti soldati del diavolo": così si è presentato davanti al giudice per la convalida dell'arresto Ibrahim Tawfik

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«Sono un soldato di Allah, gli altri sono tutti soldati del diavolo»: così si è presentato davanti al giudice per la convalida dell'arresto Ibrahim Tawfik, il 33enne egiziano irregolare arrestato per lesioni aggravate dall'odio religioso per aver aggredito sabato pomeriggio tre passanti in viale Monza a Milano. Una persona era rimasta ferita in modo non grave.

L'uomo si è scagliato contro le sue vittime casuali, «indossando una tunica di tipo islamico», tenendo in mano un Corano e gridando «Allah è grande, oggi muoiono tutti». Era visibilmente alterato. Le aggressioni sono avvenute nel pomeriggio di sabato, ieri il gip Livio Cristofano ha convalidato l'arresto eseguito dalla Digos su disposizione del pm Francesca Crupi e disposto la custodia cautelare in carcere. Come è stato ricostruito dalle indagini, l'egiziano, che prima di finire in carcere viveva a Legnano, nel Milanese, era stato condannato in via definitiva come scafista nel 2017 in un'inchiesta della Procura di Catania ed era uscito dal carcere nel 2021. Poi, è arrivato a Milano e si è spostato successivamente in Germania e Francia, prima di rientrare nel capoluogo lombardo allo scopo di «compiere - come lui stesso ha detto - il mio piano come soldato di Allah». Era già stato arrestato a Milano nel luglio scorso per aver violato l'ordine di non rientrare in Italia e poi è tornato libero appunto fino a sabato scorso. Da quanto si è saputo, anche nell'interrogatorio di ieri ha mostrato di non essere molto lucido dal punto di vista mentale.

È stato verificato che la sua condotta di sabato non ha legami con la manifestazione che era in corso quel pomeriggio a sostegno della causa palestinese.

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