Politica internazionale

I centri italiani in Albania aprono a maggio. Riprendono gli sbarchi: in 1.000 a Lampedusa

Il bando del Viminale per la gestione delle strutture frutto dell'accordo con Rama

I centri italiani in Albania aprono a maggio. Riprendono gli sbarchi: in 1.000 a Lampedusa

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I centri italiani in Albania aprono a maggio. Riprendono gli sbarchi: in 1.000 a Lampedusa

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Mille migranti in sole 24 ore e l'hotspot di Lampedusa torna a riempirsi. Gli sbarchi, però, sono dimezzati rispetto ai primi tre mesi del 2023, quando erano arrivati 20.364 migranti a fronte degli attuali 9.479. Si tratta di un -53,45% che potrebbe presto diminuire visto che entro il 20 maggio dovranno aprire i 3 centri italiani in Albania frutto dell'accordo siglato a inizi novembre tra il nostro governo e quello albanese. Il ministero dell'Interno ha pubblicato il bando di gara per la gestione delle strutture di accoglienza, due delle quali saranno a Gjader e una vicino al porto di Shengjin, una settantina di chilometri a nord di Tirana. Insieme accoglieranno poco più di mille migranti, esclusi minori, donne incinte e, in generale, le fasce deboli. Per la precisione, quello di Shengjin sarà adibito all'identificazione dopo lo sbarco nel vicino porto, in uno degli altri due centri, con capienza 880 posti, ci si occuperà dell'accertamento dei requisiti per il riconoscimento della protezione internazionale, e l'altro sarà un Cpr, Centro per il rimpatrio, per 144 migranti. La realizzazione delle strutture si fa più vicina visto che entro il 28 marzo le organizzazioni idonee alla gestione dovranno presentare manifestazione di interesse. Il valore dell'appalto è di quasi 34 milioni di euro, a cui si aggiungeranno i rimborsi per i servizi di trasporto, la raccolta dei rifiuti, la manutenzione ordinaria e straordinaria, il Wi-Fi, le utenze, l'assistenza sanitaria.

La realizzazione dei centri servirà non solo all'accoglienza di circa mille migranti soccorsi dalle autorità italiane (non da Ong), ma fungerà anche da deterrente alle partenze, visto che la meta finale non sarà il Belpaese, ma l'Albania. Qui i migranti non potranno uscire dai centri, dove saranno riportati se dovessero allontanarsi. Nel frattempo riprendono gli sbarchi a Lampedusa dove, in 24 ore, sono giunti un migliaio di migranti e, dopo uno sbarco di 160 persone soccorse dalla guardia di finanza di Taranto, si è registrata l'ennesima tragedia, con un 15enne della Guinea disperso al largo dell'isola. I 50 compagni di viaggio, gambiani, guineani, malesi e senegalesi, sono stati recuperati dalla guardia costiera. Il barchino era partito venerdì da Sfax (Tunisia). I migranti sono stati condotti a Lampedusa dove la giornata di sabato si è conclusa con 21 approdi per un totale di 945 persone salpate da Tunisia e Libia e con un'altra tragedia avvenuta poco dopo la mezzanotte, quando un barchino partito da Sfax si è ribaltato. I 45 passeggeri sono caduti in mare e una bimba di 15 mesi è rimasta dispersa, strappata dal mare alle braccia della madre. I superstiti, soccorsi da Mare Go, sono stati condotti a Lampedusa, il cui hotspot ieri, prima dei trasferimenti, ospitava 1.335 migranti. Altra nave Ong all'opera è Mare Jonio che ha soccorso 114 migranti, tra cui una bimba di 20 giorni, in due operazioni, grazie al supporto dell'aereo Sea Bird di Sea Watch e di Alarm Phone.

Sbarcheranno a Pozzallo.

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