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I cinesi di Chery scelgono di produrre in Spagna

Accordo per l'ex sito Nissan di Barcellona. E il Mimit continua a trattare con gli asiatici per portarli in Italia

I cinesi di Chery scelgono di produrre in Spagna

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Nel giorno in cui il governo ribadisce come la Cina sia un partner strategico per l'Italia, in parallelo Roma registra (per ora) una piccola frenata a quattro ruote. Il governo è da tempo alla ricerca di costruttori di auto cinesi che vengano a produrre in Italia, per compensare il calo produttivo di Stellantis, ma per ora le case asiatiche guardano altrove. Almeno per quanto riguarda il produttore automobilistico cinese Chery Auto che, secondo la stampa spagnola, è vicinissimo a concludere un accordo per iniziare a produrre veicoli in Spagna. Il Paese iberico sarebbe così il primo ad ospitare un sito produttivo cinese in Europa.

Secondo Expansion, giovedì 19 aprile il governo di Madrid e il gruppo cinese potrebbero già rendere ufficiale l'investimento che sarà sostenuto da incentivi pubblici. Chery dovrebbe iniziare a produrre a Barcellona, con i marchi Omoda e Jaecoo, recuperando uno stabilimento che Nissan ha chiuso nel 2021, un impianto da circa 1.600 dipendenti. Un accordo non senza incentivi: la Spagna assegnerà due bandi da 1,7 miliardi rivolti ad aziende che richiedono prestiti e sovvenzioni per la produzione di veicoli elettrici nell'ambito del cosiddetto schema Perte. E l'investimento cinese rientrerebbe all'interno di questo modello.

Chery, che è uno dei vari produttori automobilistici cinesi che portano in Europa veicoli a costi più bassi, per lo più elettrici, era uno dei soggetti con cui il governo italiano, in primis il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso stava trattando: il tentativo è quello di attirare un altro grande produttore automobilistico in Italia, anche alla luce dei rapporti sempre più tesi con il gruppo Stellantis, sempre meno impegnato nel Paese. Nonostante l'ormai probabile investimento in Spagna, Chery rimane in contatto con le autorità italiane, ha riferito a Reuters una fonte del settore che ha chiesto di restare anonima, ma la casa cinese ha ricevuto pochi riscontri dall'Italia. D'altra parte si dice che Urso abbia dalla sua anche altri possibili interlocutori. Non è un mistero che siano diverse le case asiatiche che possono sbarcare nel Belpaese, con buona pace dell'ad di Stellantis Carlos Tavares. In questi mesi Urso ha più volte rimarcato che trattative sono in corso con più produttori di auto stranieri, fra cui figurerebbero anche Geely, MG Great, Wall Motors, Toyota e Tesla.

La scelta di Chery rafforza la posizione della Spagna che negli ultimi anni ha scalato la classifica dei Paesi produttori di auto in Europa.

L'anno scorso le fabbriche del Paese iberico hanno sfornato 2,4 milioni di vetture, il triplo rispetto all'Italia e il doppio rispetto alla Francia.

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