Sport

I conti di Dazn non tornano: stop alla doppia visione

Salta la possibilità di vedere un evento da due località con un unico abbonamento. Ai clienti diritto di recesso

I conti di Dazn non tornano: stop alla doppia visione

Insurrezione generale alla proposta di Dazn, anticipata dal Sole24Ore, di togliere la possibilità di visione contemporanea, entro il 15 dicembre, dello stesso contenuto su due apparecchi, che non usano lo stesso indirizzo Ip (ossia si trovano in luoghi diversi) tramite lo stesso abbonamento. L'opportunità, molto gradita dagli utenti per la visione delle partite di Serie A di cui Dazn ha preso i diritti per 850 milioni all'anno in parte pagati da Tim per 340 milioni, causerebbe un utilizzo improprio pari al 20% degli abbonati. E dato che Dazn dovrebbe avere tra 1,2 e 1,4 milioni di abbonati si tratterebbe dunque di avere circa dai 200 ai 300mila abbonati che cedono, gratuitamente o dietro compenso, usando piattaforme tipo Telegraph o Together price, la password del loro abbonamento provocando un danno economico a Dazn stimato intorno ai 4-5 milioni al mese. Dazn, che non conferma e non smentisce, e che non ha cambiato le condizioni di abbonamento togliendo solo dal suo sito la frase «Dazn si sdoppia» vorrebbe dunque recuperare nuovi utenti paganti e non solo «vedenti».

Gli abbonati ad oggi raccolti, infatti, coprono praticamente solo le spese per i diritti ma poi ci sono anche quelle di trasmissione e quindi al momento l'investimento è in perdita.

E anche in casa Tim le cose non vanno meglio. Il calcio non è stato il grimaldello per spingere gli utenti ad abbonarsi alla banda ultralarga dato che l'Agcom ha proibito di vendere abbonamenti «bundle» ossia connessione via Internet e contenuti tv. E quindi gli abbonamenti alla banda ultralarga languono tanto l'ad Luigi Gubitosi, che ha ammesso di aver sottopesato a luglio scorso gli investimenti per il calcio, è finito, anche per questo, sotto il fuoco dell'azionista di maggioranza Vivendi dopo il profit warning sui conti lanciato da Tim. E se Dazn cambierà le sue condizioni di abbonamento Tim, che ha venduto pacchetti di abbonamenti al calcio alla Tim Vision, sarà costretta a concedere il recesso, a chi lo dovesse chiedere, come farà Dazn. Gli abbonamenti al calcio venduti tramite Tim Vision dovrebbero oscillare tra i 500 e i 700mila. Se la decisione fosse confermata, dunque, sarebbe un pasticcio che si aggiunge alle difficoltà di ricezione del segnale incontrato dagli utenti in rete. La misura potrebbe però essere calmierata da alcuni correttivi. Dazn potrebbe infatti chiedere qualcosa in più per vedere le partite in contemporanea con il secondo apparecchio o magari controllare la residenza degli utenti. Perché è ovvio anche che se due persone abitano nella stessa casa ma vedono le partite su device mobili gli indirizzi Ip sono diversi e dunque con le nuove condizioni dovrebbero avere due abbonamenti. Il problema della condivisione si aggiunge alla pirateria organizzata tramite il classico «pezzotto» ossia il decoder per Iptv (la tv via Internet) che cede contenuti (Netflix, Sky Amazon e ovviamente Dazn) a 10 euro al mese. Ma mentre l'abbonamento al «pezzotto» è piuttosto pericoloso per gli utenti, con multe fino a 25mila euro e reclusione (se scoperti) la condivisione dell'abbonamento è legale. Basta indicare nei siti di condivisione che la persona è «di famiglia» e il gioco è fatto.

Dazn comunque sostiene che alla base della decisione ci sarebbe anche la volontà di porre fine all'utilizzo fraudolento degli accessi alla piattaforma che ridurrebbe il valore dei diritti della Lega di Serie A.

Commenti