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Ida spaventa la Louisiana 16 anni dopo Katrina

La speranza è che non sia una nuova Katrina. Lei si chiama Ida, e rischia di essere uno degli uragani più potenti ad aver sferzato gli Stati Uniti negli ultimi decenni

Ida spaventa la Louisiana 16 anni dopo Katrina

La speranza è che non sia una nuova Katrina. Lei si chiama Ida, e rischia di essere uno degli uragani più potenti ad aver sferzato gli Stati Uniti negli ultimi decenni. Ieri Ida ha toccato terra sulla costa della Louisiana con venti a 241 chilometri orari, nello stesso giorno in cui Katrina nel 2005 devastò Louisiana e Mississippi, e a circa 64 chilometri di distanza. E a inquietare il fatto che Katrina fosse all'epoca classificato di categoria 3 mentre Ida è stato progressivamente portato fino al livello 5.

I meteorologi si attendono che l'uragano si diriga verso la Louisiana sudorientale, indebolendosi solo leggermente, e portando maltempo devastante a New Orleans e Baton Rouge. L'aeroporto di New Orleans ieri ha cancellato tutti i voli in decollo e in atterraggio. «Siamo preparati - fanno sapere dallo scalo della più importante città della Louisiana - per gli impatti dell'uragano Ida. Il personale sta monitorando in loco le strutture e si occuperà di eventuali danni durante l'uragano in modo che le compagnie aeree possano riprendere i voli una volta che sarà sicuro farlo».

In Louisiana peraltro la situazione è complicata dal fatto che gli ospedali sono già sotto pressione a causa dell'aumento dei contagi di Covid-19 e faticherebbero a gestire un maggiore accesso al pronto soccorso a causa dell'uragano. «Ancora una volta ci troviamo ad affrontare un disastro naturale nel bel mezzo di una pandemia», ha detto Jennifer Avegno, il massimo funzionario sanitario di New Orleans. La situazione in Louisiana è particolarmente critica a causa della variante delta, particolarmente attiva nello Stato, dove peraltro la percentuale di vaccinazioni è tra le più basse negli Stati Uniti. I conteggi giornalieri dei nuovi casi sono passati da poche centinaia al giorno per tutta la primavera e l'inizio dell'estate, a migliaia al giorno dalla fine di luglio. Ad agosto nello Stato i ricoveri hanno raggiunto il picco di 3mila unità, dopo che nel resto della pandemia il massimo era stato di 2mila. Tantissimi per uno Stato che ha meno di 5 milioni di abitanti.

È stata quindi esclusa l'evacuazione degli ospedali inizialmente ipotizzata.

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