Cronache

"Io, maratoneta estremo sempre in compagnia della mia cagnetta Gobi"

Il runner professionista Leonard Dion e l'incontro nel deserto con l'animale. Che non ha più smesso di seguirlo

"Io, maratoneta estremo sempre in compagnia della mia cagnetta Gobi"

Lui si chiama Leonard Dion, è australiano e risiede a Edimburgo con la moglie Lucjia, ma si sente cittadino del mondo, avendo partecipato ad alcune delle più impegnative ultramaratone del mondo in territori difficili e inospitali, tra cui la celebre Maratona Des Sables nel deserto del Marocco e quella del Sudafrica, 250 chilometri attraverso il deserto del Kalahari.

Durante l'ultima ultramaratona nel deserto dei Gobi, in Cina, ha incontrato una cagnetta randagia che lo ha seguito per 40 chilometri sulle montagne del Tian Shan e gli ha cambiato la vita.

Da questa commovente amicizia tra Leonard e Gobi, così chiamata in ricordo del deserto dove è avvenuto l'incontro, è nato un libro da cui da cui è stato tratto un film prodotto dalla 20th Century Fox, attualmente in lavorazione.

Leonard è in Italia per la loro promozione e approfittiamo per fargli alcune domande.

Leonard, ci può descrivere l'incontro con Gobi e cosa l'ha colpita di questa cagnetta?

«C'è voluto un attimo a capire questa incredibile esperienza che è diventata un percorso di vita, ma quando Gobi ha cominciato a seguirmi ostinatamente, mi sono accorto che mi ero già follemente innamorato di lei e non avrei più potuto lasciarla».

In passato quale era il suo rapporto con gli animali?

«Ho sempre amato gli animali e, in campagna avevo cani, tendenzialmente di grossa taglia che poi non ho più avuto la possibilità di tenere. Quando Gobi mi ha scelto, ho capito che la mia vita sarebbe continuata con lei al mio fianco».

Lei scrive che Gobi l'ha aiutata a vivere. In che modo?

«Ho avuto un'infanzia difficile e il mio gareggiare, e voler vincere, era un venire a patti con una vita non facile. Anche Gobi ha avuto la sua esistenza difficile e da qui nasce il nostro aiuto reciproco nel superare molte difficoltà».

Dopo mille peripezie lei racconta di essere riuscito a portare Gobi, dalla Cina in Scozia e di avere cambiato opinione sui cinesi che non hanno una gran fama quanto ai diritti animali.

«Ho potuto costatare di persona quanto le nuove generazioni stiano cambiano la storia cinese, anche sul benessere degli animali. I giovani si occupano dei cani e posso affermare che li amano quanto i loro figli. È stata anche la generosità dei giovani cinesi a permettermi, dopo molti ostacoli, di portarla a casa. Naturalmente mi hanno aiutato un po' da tutto il mondo, dove la mia storia veniva man mano conosciuta, ma io giovani cinesi sono stati di certo determinanti. Io ho scritto questo libro anche per smuovere coscienze in tutto il mondo e dare una dimensione diversa al rapporto con gli animali».

I cani di piccola taglia e con zampe corte come Gobi non sono fatti per maratone e lunghe corse. Sicuro che Gobi si diverta? Non sta commettendo un po' una coercizione, nei suoi confronti?

«Posso assicurare che succede il contrario. Lei non vede l'ora di correre. Le basta vedermi mentre mi infilo la tuta e comincia ad agitarsi perché vuole assolutamente seguirmi nella corsa. A volte la devo fermare io perché lei vuole continuare a correre. È un vero e proprio dog runner, un cane da corsa».

Gobi è sterilizzata o avrà degli eredi?

«Gobi è sterilizzata e dietro questa scelta c'è anche la motivazione di dare un senso all'adozione dei troppi randagi che ci sono in molte parti del mondo».

Che età ha Gobi?

«Il prossimo 20 giugno Gobi compirà 4 anni».

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