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Italiani scettici sul contrattacco israeliano: il sondaggio

Nei quindici giorni trascorsi, l'opinione pubblica degli italiani è rimasta stabile e quasi ferma in tutto ciò che sa di politica

Italiani scettici sul contrattacco israeliano: il sondaggio

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Nei quindici giorni trascorsi, l'opinione pubblica degli italiani è rimasta stabile e quasi ferma in tutto ciò che sa di politica. Questa stabilità è sottolineata dall'importanza data all'attacco dell'Iran, con centinaia di droni e missili, «bloccati» da Israele e dalla coalizione (occasionale?) tra Occidente e Paesi sunniti creatasi in difesa di Israele.

In ogni caso: in Italia c'è scarsità di «buone notizie».

Creare settimanalmente qualche evento o ricorrenza positiva per la gente, come in questa settimana il «Salone del Mobile» a Milano, potrebbe essere un obiettivo per il governo e per chi lo sostiene: creare una rinnovata vitalità per il Paese. Mi riservo nelle prossime settimane di questo monitoraggio di costruire con voi alcune «feste collettive» per l'Italia (da eventualmente inserire nei giorni di festa del calendario).

Esaminiamo le singole «fiducie». Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha più che confermato in queste ultime due settimane il suo gradimento tra la gente: il popolo si affida al presidente nei momenti in cui il futuro appare un po' incerto.

La stessa cosa è avvenuta per il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, anche se con tonalità meno evidente.

Quanto al governo nel suo complesso, l'aumento della fiducia di cui in queste ultime settimane ha goduto è piuttosto forte. Una ragione del perdurante gradimento sta probabilmente nella comunicazione dell'esecutivo, più chiara del precedente.

Le intenzioni di voto si mantengono pressoché stabili. Dei tre partiti «marginali» per il loro ingresso nelle nostre intenzioni di voto uno, «Siamo europei» sostituirà nelle prossime rilevazioni l'attuale «Azione». Il partito «Stati Uniti D'Europa» in questo momento mancherebbe ancora del simbolo, e il partito «Libertà» avrebbe un simbolo ancora da completare.

Un'ultima informazione: questa settimana abbiamo inserito una domanda ad hoc sull'eventuale controattacco futuro di Israele dopo la pioggia di droni e di missili ricevuta dall'Iran. Cosa dovrebbe fare Israele secondo gli italiani? La risposta è netta: nessun contrattacco, meglio evitare una possibile escalation in un periodo storico così complicato. Così si esprime quasi la metà degli italiani.

Più in particolare, si schierano nettamente per il «soprassedere all'attacco» gli elettori di Partito Democratico, di Fratelli d'Italia, di Movimento 5 Stelle e di Forza Italia. Molto dubbiosi ma sempre con una lieve maggioranza sul «soprassedere all'attacco» gli elettori della Lega.

In ogni caso non sono pochi coloro che sono per il «contrattacco»: un italiano su tre vede con favore un atto fisico di risposta di Israele all'assalto missilistico dall'Iran, purché venga interpretato come «giusto» dall'opinione pubblica mondiale.

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