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"L'abolizione del reato di firma farà riavvicinare i giovani alla politica"

Il vicepresidente dell'Anci applaude alla riforma: "La paura delle inchieste aveva causato una fuga dalle pubbliche amministrazioni"

"L'abolizione del reato di firma farà riavvicinare i giovani alla politica"

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"L'abolizione del reato di firma farà riavvicinare i giovani alla politica"

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La riforma delle riforme, quella della Giustizia, forse quella alla quale Berlusconi teneva di più in assoluto, è realtà. Ne è entusiasta il deputato di Forza Italia Roberto Pella, capogruppo commissione Bilancio, vicepresidente dell'Anci e sindaco del suo paese, Valdengo (3.000 abitanti, 7 km da Biella) da ben quattro mandati.

Onorevole Pella, qual è l'utilità di più grande di questa riforma?

«Riavvicinare finalmente i giovani alle amministrazioni, dalle quali si erano allontanati per l'alto rischio di essere indagati per abuso d'ufficio, nel 99% dei casi ingiustamente, con vite personali e professionali completamente rovinate».

In che senso?

«Tra il 2000 e il 2010 ci fu una impennata dei giovani amministratori locali, poi lentamente una diminuzione, anche a seguito di tanti amministratori perseguiti per anni dalla mala giustizia, per atti firmati nell'interesse delle loro comunità. Dopodiché un crollo pressoché totale per la paura di finire schiacciati sotto i massi della magistratura. Paradossalmente è più difficile cadere in errore facendo i sindaci delle grandi città, dove vi sono schiere di dirigenti altamente specializzati nei Comuni, che nei piccoli centri, che in Italia però sono la maggior parte con ben 8.000 piccoli Comuni, dove i funzionari hanno cinque-sei-sette deleghe e i sindaci non sono degli esperti di amministrazione e non lo fanno di professione».

E adesso invece?

«Adesso con questa riforma, se verrà approvata dal Parlamento, si offrirà ai giovani una spinta per riavvicinarsi alla politica a servizio dei loro comuni. Questa riforma nasce nel segno e nel rispetto dell'obiettivo che si è prefisso da sempre Berlusconi, in quanto ci teneva in maniera particolare per aver provato sulla propria pelle le ferite provocate dalla mala giustizia con tanti processi e condanne finite a vuoto. Lui non voleva che quello che è accaduto a lui per 30 anni accadesse ad altri, in particolare alla parte più prossima dello Stato, sindaci e amministratori locali. Molti di loro abbandonarono la vita amministrativa sotto i colpi subiti che compromettevano le loro vite. Berlusconi voleva che ciò non accadesse più, voleva essere garantista non per sé stesso ma per tutti. Questa è la riforma di Berlusconi, che non faceva battaglie per sé stesso, ma attraverso sé stesso si impegnava per non far vivere agli altri ciò che era capitato a lui. Tutti gli amministratori attuali e futuri dovrebbero essergli grati».

Quindi sono tutti contenti adesso?

«Me lo auguro, spero che tutti i partiti accolgano questa riforma non come una riforma di bandiera ma utile per tutti. Non ho mai sentito dire a un sindaco di sinistra o 5Stelle che non sarebbe stato giusto arrivare a questa riforma.

Mi auguro che sia così».

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