Politica estera

La lettera del giornalista Usa nel carcere russo. "Leggo e provo a scrivere, non perdo la speranza"

Il reporter si rivolge alla famiglia. I russi avanzano a Bakhmut, Kiev aspetta i jet

La lettera del giornalista Usa nel carcere russo. "Leggo e provo a scrivere, non perdo la speranza"

Senza dubbio un buon segno. Considerate le condizioni delle carceri in Russia e il peso, anche politico, di certi detenuti, il fatto che il reporter del Wall Street Journal Evan Gershkovich, arrestato in Russia il 29 marzo con l'accusa di spionaggio, abbia potuto scrivere una lettera alla famiglia negli Usa, fa ben sperare. Il testo della missiva, scritta a mano in russo, la lingua che parla a casa con i genitori fuggiti dall'Urss e destinata alla «cara famiglia», è stato pubblicato proprio dal suo quotidiano dal Wsj. «Voglio dire che non sto perdendo la speranza. Leggo. Mi alleno. E sto cercando di scrivere. Forse, finalmente, scriverò qualcosa di buono», ha scritto nella sua prima lettera, lunga due pagine e datata 5 aprile, da quando si trova in carcere.

La madre di Gershkovich, Ella Milman, ha espresso la sensazione che il figlio abbia usato un tono leggero per tenere alto il morale della famiglia. «Mamma, sfortunatamente, nel bene e nel male, mi hai preparato bene per il cibo della prigione - si legge infatti - La mattina, a colazione, ci danno una crema calda di frumento, farina d'avena o farinata di frumento. Sto ricordando la mia infanzia». La madre, 66 anni, ha detto di aver provato «una grande gioia» nel ricevere la lettera, perché finalmente può conoscere le sue condizioni. «Queste sono le parole di mio figlio, non qualcun altro che me lo dice e il suo spirito risplende». Il segnale positivo, è comunque in contrasto col percorso che aspetta il giornalista che dovrà affrontare un lungo e complesso processo evidentemente molto più politico che reale in cui la sentenza è di fatto già scritta. La speranza per Gershkovich, che finora non ha potuto ricevere visite di amici o funzionari dell'ambasciata americana a Mosca nonostante le ripetute richieste, è quella di finire al centro di uno scambio di prigionieri come accaduto per la cestista americana Brittney Griner.

Intanto il conflitto va avanti duramente. È salito a undici il numero delle vittime a Sloviansk, dove un condominio è stato distrutto dai bombardamenti russi. Tra loro anche un bambino. La battaglia resta durissima a Bakhmut, assediata da mesi. Il gruppo Wagner avrebbe preso il controllo di altre due aree della città «Nella direzione di Donetsk, combattimenti feroci sono proseguiti. Le unità d'assalto di Wagner sono avanzate con successo, conquistando due aree nella periferia settentrionale e meridionale della città», si legge in un comunicato. Mentre, per la sua controffensiva, Kiev conta di avere a disposizione i caccia F16. Se ne parlerà nella prossima riunione del Gruppo di contatto per la difesa dell'Ucraina di Ramstein come ha comunicato il portavoce dell'aeronautica ucraina Yuriy Ignat. «Ci aspettiamo buone notizie», ha detto. Nel frattempo, il governo polacco ha deciso di vietare l'importazione dei prodotti agricoli e alimentari dall'Ucraina.

Il leader del partiuto di governo Kaczynski, ha assicurato che il suo Paese «resta amico e alleato di Ucraina» ma che «deve difendere gli interessi dei propri cittadini», anche dopo le proteste degli agricoltori polacchi.

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