Politica estera

Liaison sgradita. E Xi "epura" il suo ministro degli Esteri

Mistero risolto o quasi. L'assenza mensile del ministro degli Esteri cinese Qin Gang ha un esito e forse anche una spiegazione

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Mistero risolto o quasi. L'assenza mensile del ministro degli Esteri cinese Qin Gang ha un esito e forse anche una spiegazione. Il capo di Dicastero, che era stato nominato soltanto a dicembre scorso, è stato rimosso. Al suo posto torna Wang Yi, per il quale sarà non sarà appunto un esordo. E questa catena di informazioni ha i crismi dell'ufficialità. La causa della messa in discussione, e poi della decisione sul mandato di Qin Gang, ha invece un che di irrisolto, con un accento rosa: una presunta relazione con una giornalista di Phoenix Tv, media di Hong Kong, sarebbe alla base della decisione di Xi Jinping. Una relazione che l'ex ministro quasi sessantenne avrebbe intrapreso al di fuori del suo matrimonio.

Col condizionale d'obbligo, perché trattasi di una voce alimentata per lo più via social. Qin Gang aveva dichiarato di essere lontano dalle luci dei riflettori per via di problemi di salute. Questa la versione ufficiale. Wang ha iniziato mano a mano a fare il facente funzioni del suo successore (e poi predecessore), sino alla sostituzione ufficiale, dopo un'esperienza pluriennale da responsabile degli Esteri per il Partito comunista cinese (che è considerato più importante del ministro degli Esteri in Cina). I dossier sono molti, complessi e vicini temporalmente, come l'incontro con l'Alto Rappresentante per le Politiche Estere di Sicurezza dell'Unione Europea alle porte. Non si potrà non parlare dello stato dell'arte del conflitto scatenato da Vladimir Putin in Ucraina. E con la fragilità degli accordi della via della Seta, con l'Italia in primis intenzionata a sfilarsi, dopo l'afflato di Giuseppe Conte, ora ricusato con forza dal governo Meloni. Wang, con ogni probabilità, manterrà l'incarico interno al Partito Comunista, mentre l'ex ministro degli Esteri ha, per adesso, riuscire a tenersi almeno un ruolo pregresso di consulenza.

Passaggio di consegne non esattamente naturale, dunque, per un incarico di vertice, in una fase storica densa di eventi, con la Cina convitato di pietra nella guerra di Putin agli ucraini, quale possibile attore di distensione o meno.

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