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Liberale e filo atlantica. L'"anno zero" di Fi verso le Europee 2024 si gioca sul rigore in politica estera

Silvio Berlusconi è morto da un mese e Forza Italia ha ieri eletto Antonio Tajani Segretario del suo partito e maggiore opera politica

Liberale e filo atlantica. L'"anno zero" di Fi verso le Europee 2024 si gioca sul rigore in politica estera

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Liberale e filo atlantica. L'"anno zero" di Fi verso le Europee 2024 si gioca sul rigore in politica estera

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Silvio Berlusconi è morto da un mese e Forza Italia ha ieri eletto Antonio Tajani Segretario del suo partito e maggiore opera politica. Il centrodestra è diventato un campo di giocatori molto diversi con l'incognita di Forza Italia: quanto pesa, quanto può pesare fra un anno. Di che cosa è fatta la coalizione al governo? La risposta è: di tante destre e pochissimo centro che sta sotto le due cifre e che nella coalizione rappresentava una identità storica, ma con pochi numeri. Gli italiani in maggioranza votano a destra e questo lo sapeva e lo ripeteva il primo segretario del Partito Comunista Palmiro Togliatti che per questo lusingava la natura conservatrice degli italiani rassicurandone la natura conservatrice sul piano sociale, sessuale, matrimoniale, che non tollerava né gay né divorzi.

Fra meno di un anno si voterà per il Parlamento europeo e quindi gli italiani si conteranno. E Forza Italia conterà tanto quanto avrà saputo riportare a casa almeno una grande parte dei suoi elettori. Elettori che non hanno mai sentito alcuna omogeneità con qualsiasi forma di autoritarismo e senza la minima simpatia, ma anzi un rush di orticaria per un Partito Democratico in cui tutti si chiedono: si può sapere dove andiamo? Perché con chi?

Ben prima che l'industriale e poi editore e politico e protagonista di una formidabile narrazione italiana come era Silvio Berlusconi, si avviasse alla sua fine, tutti sapevano che Forza Italia aveva già un dirigente intelligente ed esperto come Antonio Tajani, un uomo che procede con le idee chiare e i piedi di piombo. Prima di tutto in politica estera.

Essere filoatlantici non vuol dire essere servi degli americani, come oggi quasi tutta la sinistra e buona parte della destra fanno credere, ma vuol dire far parte della stessa civiltà occidentale creata dai popoli di lingua inglese e poi dalla Francia. Paesi in cui qualsiasi cittadino può pesare quel che vuole, dirlo, scriverlo, leggere quel che vuole, vedere quel che vuole, incontrare chiunque con la libertà di uscire ed entrare nel proprio Paese, partecipando ad autentiche competizioni elettorali in cui almeno due concorrenti abbiano possibilità di vincere da posizioni opposte. E quindi schierati fin dal 23 febbraio 2022 tutti questi popoli e queste nazioni e governi dalla parte dell'Ucraina illegalmente e brutalmente invasa da un altro Stato sovrano che intende negarle non solo l'integrità ma l'identità. Il che vuol dire una catena di crimini contro l'umanità comprese stragi di civili deportazioni di bambini e intere famiglie, terrorismo e uso di ospedali e ristoranti come bersaglio militare.

È un terreno politico in cui si può soltanto stare da una parte o dall'altra Giorgia Meloni con un comportamento impeccabile e anche onorevole ha mantenuto la barra dritta dell'atlantismo e non ha ceduto un millimetro di fronte alle posizioni di Salvini e di altri. Ma Antonio Tajani nostro ministro degli Esteri e già presidente del Parlamento europeo oltre che parlamentare di lunga data su posizioni liberali ha mantenuto Forza Italia sulla stessa linea senza deflettere.

E sarà proprio sulla politica estera che promette anni bui e pericolosissimi a causa delle azioni violente perpetrate dalla sola Federazione russa fin dall'occupazione dell'Ossezia e Abkazia nel 2008 fino ad oggi: è lì che si giocherà il destino e l'identità di Forza Italia certo ci sono tutte le questioni di ordinaria amministrazione di finanza e politica locale che sono importantissime per tutti ma sono anche banalissime per tutti: non definiscono un partito e non definiscono neanche il suo leader ma restano in un vago umore sociale privo di identità.

Da lì parte Tajani segretario di Forza Italia con una posizione autonoma visibile, propositiva pacifica ma non favorevole alla resa dell'Ucraina. Quella e quella sola è l'asticella che separa ciò che è libero e liberale, da ciò che è ammanettato o imbavagliato. Il secondo campo su cui saper essere visibilmente distinti e distanti è quello della informazione e della comunicazione (che non sono la stessa cosa) specialmente televisiva specialmente della Rai in cui non possono essere tollerate manipolazione censure e comportamenti grotteschi.

Se Forza Italia il suo neosegretario Antonio Tajani vuole giocare la sua partita, ci sono molte conquiste da fare e da difendere prima di arrivare alle urne di primavera.

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