Cronaca internazionale

L'ultimo gol di Holly: il fumetto va negli spogliatoi

Il creatore ha pubblicato l'episodio finale del manga. Il cartone animato ha ispirato migliaia di bambini

L'ultimo gol di Holly: il fumetto va negli spogliatoi

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Dopo 43 anni a rincorrere un pallone, Oliver Hutton si ritira. Yoichi Takahashi, il fumettista ideatore e creatore del fortunatissimo manga, ha infatti annunciato che l'episodio del fumetto appena pubblicato sarà anche l'ultimo: Capitan Tsubasa, questo il titolo originale giapponese, sopravviverà solamente come storyboard per il web. Con Holly si ritira così anche una generazione di attuali 40enni cresciuta a pane e «catapulte infernali». Arrivato nel 1986 in Italia sotto forma di cartone animato - o anime - Holly e Benji è stato il protagonista indiscusso dei pomeriggi di migliaia e migliaia di ragazzi: prima puntuali davanti al televisore (ai tempi non c'erano streaming, repliche o altro) poi all'aperto nel tentativo di riprodurne le gesta sempre al limite della fisica. Intere puntate passate a osservare Holly correre e dribblare avversari su avversari su un campo curvo, prima di vedere spuntare la porta avversaria all'orizzonte. Ecco, Holly e Benji ha confutato i terrapiattisti ancora prima che i terrapiattisti nascessero.

Breve elenco di alcune delle scene più epiche della serie: Holly che con un tiro buca la rete della porta; Mark Lenders che con un tiro sfonda un muro; Benji che para a occhi chiusi ascoltando solamente il sibilo dello spostamento d'aria prodotto dal pallone; i gemelli Derrick che usano la traversa come un trampolino; i compagni di squadra di Holly che l'anno successivo attendono i gemelli Derrick in piedi sulla traversa e questi che li sorprendono con la catapulta infernale: uno dei due steso a terra che lancia il fratello in cielo; Ed Warner, portiere, amico di Mark e avversario di Holly, che salta da una parte all'altra della porta lanciandosi dal palo; Holly e il compagno Tom Becker che calciano contemporaneamente il pallone dando vita al «tiro combinato». E poi una serie di personaggi al limite della parodia: Julian Ross, il numero 14 alla Johan Cruijff, forse più forte del protagonista ma fermato da un problema al cuore; Bruce Harper, lo scalcagnato compagno di squadra che dal non saper calciare un pallone arriva fino alla nazionale giapponese; Mark Lenders, l'avversario per antonomasia, un amico-nemico che si allena calciando una palla medica; Tom Becker, la spalla perfetta, il compagno sempre pronto a sopperire a ogni difficoltà.

Dicono che Capitan Tsubasa abbia insegnato il calcio ai bambini giapponesi e no.

Sicuramente ha insegnato loro a sognare.

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