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M5S, non solo Petrocelli: il vergognoso post di Grillo

Nel suo blog Beppe Grillo torna sugli scenari geopolitici e conferma una linea filo Pechino: "La Repubblica popolare cinese sembra fornirci un approccio unico ed efficace per costruire la pace". Il post è stato scritto dal professor Fabio Massimo Parenti, che insegna alla China Foreign Affairs University di Pechino

M5S, non solo Petrocelli: il vergognoso post di Grillo

Nel pieno di una grave crisi internazionale e di una guerra sanguinosa, con un paese (la Russia) che ne ha invaso un altro (l'Ucraina), la politica italiana purtroppo ancora una volta si distingue per alcune prese di posizione a dir poco bizzarre, per non dire imbarazzanti. Vito Petrocelli (M5S), presidente della Commissione Esteri del Senato, alla vigilia del 25 aprile ha pensato bene di scrivere questa frase: "Buona festa della LiberaZione". L'uso della Z maiuscola non è stata una svista, il senatore ha voluto strizzare l'occhio alla Z con cui i russi hanno deciso di firmare i propri carri armati spediti in gran numero sul territorio ucraino. Il Movimento 5 Stelle ha messo alla porta il senatore, come chiesto a gran voce da Di Maio e ribadito da Conte. Anche se non sono mancate le polemiche.

Ma ad agitare ancora di più le acque è il fondatore del M5S, Beppe Grillo. Sul suo blog cita Xi Jinping e, di fatto, esalta il modello cinese. Ecco cosa ha scritto Fabio Massimo Parenti, Foreign Associate Professor di Economia Politica Internazionale alla China Foreign Affairs University di Pechino: "La Repubblica popolare cinese sembra fornirci un approccio unico ed efficace per costruire la pace, agendo per la stabilizzazione dei rapporti internazionali". Prima dell'articolo viene riportata una frase pronunciata da Jinping lo scorso 21 aprile: "I paesi di tutto il mondo sono come i passeggeri a bordo della stessa nave che condividono lo stesso destino. Affinché la nave resista alla tempesta e salpi verso un futuro radioso, tutti i passeggeri devono lavorare insieme. L'idea di buttare qualcuno fuori bordo è semplicemente non accettabile".

Non stupisce questa sviolinata di Grillo a Pechino. Cerca un faro che illumini il suo cammino, e dato che non crede nell'Europa né tantomeno negli Stati Uniti - e per ovvie ragioni contingenti non può abbracciare Putin (salvo la sparata di Petrocelli) - Grillo strizza l'occhio alla Cina. Non è la prima volta che il fondatore del M5S diffonde le tesi del prof. Parenti, ospitandolo sul proprio blog e rilanciandolo sui social. Per trovare la pace è indispensabile la Cina, spiega Parenti: "L'Occidente non sta investendo in piani per l'integrazione, ma sta scegliendo la corsa al riarmo, che può e deve essere assolutamente fermata". A imporre la pace, quindi, può essere solo la Cina. Senza entrare troppo nei dettagli e trascurando che la Cina è il maggior alleato di Mosca e non solo: di recente, infatti, Pechino ha avviato un potente piano di riarmo nucleare. Sempre in nome della pace. Se a farlo è l'Occidente è perché è intrinsecamente guerrafondaio, se invece è Pechino va tutto bene.

Un tempo, nei suoi show, Grillo sfasciava i computer, poi giustamente ne capì l'importanza e se ne servì per creare la sua rete e fare politica. È solo uno degli esempi dei ripensamenti del "fondatore". Del resto nella vita si può cambiare idea. Lui l'ha fatto varie volte, anche nella scelta degli alleati: mai con questo (e poi ci è andato al governo), mai con quest'altro (e giù un altro governo). Il Gattopardiano "bisogna cambiare tutto affinché nulla cambi" non l'ha inventato certo Grillo, questo si sa.

Magari un giorno si renderà conto di cosa è davvero la Cina e di come i valori dell'Occidente, tanto bistrattati, siano ancora oggi migliori di quelli di un regime liberticida che nega all'uomo il diritto stesso di pensare ed essere contro chi detiene il potere. Lo stesso "fenomeno Grillo", figlio dei "Vaffa" sparati ad alzo zero, in Cina non sarebbe mai esistito né avrebbe mai potuto durare così a lungo.

Lo sanno bene quelli che ricordano Piazza Tien an Men.

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