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Manovra domani in Aula ma non c'è il Superbonus

Via libera della commissione Bilancio. Per i crediti d'imposta si cercherà spazio nel Milleproroghe o in un decreto ad hoc

Manovra domani in Aula ma non c'è il Superbonus

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Niente modifiche al Superbonus nella manovra. Ieri mattina la commissione Bilancio del Senato, al termine della consueta maratona notturna in cui sono stati votati gli ultimi emendamenti, ha votato il mandato ai relatori e da domani il testo sarà in Aula con voto calendarizzato per venerdì 22. Non figura, quindi, nessuna norma riguardante i crediti d'imposta per le ristrutturazioni green. «Sull'eventualità del Sal (stato di avanzamento lavori) straordinario, senza proroghe e oneri, c'è l'ipotesi un provvedimento ad hoc», ha detto Guido Liris, relatore della manovra di Fdi. «Sul Superbonus tutta la notte abbiamo atteso che dagli uffici del ministero dell'Economia ci fosse un segnale che poi non è arrivato», ha commentato a caldo il relatore di Fi, Dario Damiani aggiungendo che «c'è ancora spazio prima del 31 dicembre e il vicepremier Antonio Tajani, sta interagendo all'interno del governo per cercare solo questa soluzione non onerosa». L'altra ipotesi, infatti, è che la comunicazione dell'avanzamento lavori al 60% per usufruire in extremis del credito al 110% sia inserita nel dl Milleproroghe di fine anno.

Confermati gli altri assi portanti della manovra come (e non avrebbe potuto essere altrimenti) il taglio del cuneo fiscale e la salvaguardia della quota retributiva delle pensioni dei dipendenti pubblici tra cui medici e infermieri che escono dal lavoro quest'anno o che accederanno alla pensione di vecchiaia a partire dal prossimo. Sale al 26%, inoltre, la cedolare secca sugli affitti brevi ma solo dal secondo immobile in poi. Nessuna modifica anche alla rimodulazione dei fondi per il Ponte sullo Stretto (9,3 miliardi a carico dello Stato e 2,3 miliardi dai fondi di coesione di Sicilia e Calabria).

Tra gli emendamenti approvati l'istituzione di due fondi da complessivi 14 milioni nel triennio 2024-2026 che Palazzo Chigi potrà utilizzare per misure in favore degli enti locali e per infrastrutture sociali (sanità, scuola e sport). Altri 750mila euro saranno destinati all'installazione di colonnine per chiamate di emergenza collegate con le centrali operative delle forze di polizia nelle aree ad alta frequentazione di pubblico che presentino criticità dal punto di vista della sicurezza come piazze e vie di città, parchi, stazioni ferroviarie, metropolitane, fermate bus, eccetera. Fdi sottolinea il recupero di 280 milioni di fondi Covid da destinare ai Comuni per mitigare i tagli previsti.

Con uno stanziamento pluriennale sono assicurate nuove risorse al comparto sicurezza e difesa per finanziare gli aumenti medi a regime di 195,5 euro lordi al mese per la polizia, di 187,7 euro per le forze armate e di 179,4 euro per i vigili del fuoco su cui il governo si è accordato poche settimane fa con i rappresentanti del settore. Rifinanziare con 1 milione di euro all'anno a partire dal 2024 (e fino al 2026) il fondo del Mimit per promuovere «la competitività del sistema produttivo».

Cresce di complessivi 35 milioni in tre anni la dotazione del fondo per l'Alzheimer e le demenze. Più risorse anche al fondo unico per l'inclusione delle persone con disabilità istituito dalla manovra a decorrere dal primo gennaio 2024. Il fondo è incrementato di 320 milioni nel 2024 a 552,2 milioni.

Ok all'emendamento dell'opposizione che destina 40 milioni alle politiche contro la violenza sulle donne.

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