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Di Matteo "contro" l'ipotesi Berlusconi al Colle. Fi: "Accuse infamanti"

Il consigliere del CSM e magistrato Nino Di Matteo a gamba tesa sul futuro del Quirinale e Berlusconi. Forza Italia replica a stretto giro: "Accuse infamanti ed infondate"

Di Matteo "contro" l'ipotesi Berlusconi al Colle. Fi: "Accuse infamanti"

Il consigliere del CSM e magistrato Nino Di Matteo si è scagliato contro l'ipotesi che Silvio Berlusconi venga eletto al Quirinale, ma Forza Italia ha replicato a stretto giro, rispedendo le accuse al mittente.

Ospite di "Mezz'ora in più", trasmissione che va in onda su Rai3, il magistrato ha premesso quanto segue: "La prima considerazione è che il presidente della Repubblica è anche il Presidente del CSM e il presidente nei confronti delle questioni di magistratura e giustizia dovrebbe sempre essere equanime, equidistante e soprattutto non avere interessi e rancori di tipo personale".

Poi da Di Matteo è arrivata un'ulteriore considerazione: "La seconda cosa che volevo ricordare - ha detto Nino Di Matteo - ed è un dato di fatto è che in una sentenza definitiva della Corte d'appello ma con il bollo della Corte di Cassazione, che ha condannato per concorso in associazione mafiosa Marcello Dell'Utri, è sancito che Dell'Utri, all'epoca non senatore, fu intermediario di un accordo stipulato nel 1974 e rispettato da entrambe le parti fino al 1992 tra le famiglie di vertice della mafia palermitana e dall'allora imprenditore Silvio Berlusconi".

E ancora: "Quell'accordo prevedeva che in cambio della protezione personale e imprenditoriale, il versamento di somme molto ingenti di denaro da parte di Berlusconi a Cosa Nostra. Io non voglio commentare né esprimere giudizi politici però questo sta diventando un paese in cui ogni tanto qualche fatto emerso anche in sentenze definitive va ricordato".

Il ragionamento di Di Matteo presenta pure una chiosa: "Queste sono le due uniche annotazioni in relazione alla sua domanda. Per il resto non esprimo nessun giudizio e nessuna previsione. Il vizio della memoria dovrebbe essere coltivato più spesso in maniera più incisiva e generalizzata", ha concluso. Ma Forza Italia - come premesso - ha subito replicato.

Dal partito guidato dal presidente Silvio Berlusconi hanno fatto sapere che le accuse di Di Matteo sono "infondate" ed "infamanti": "Il consigliere del Csm Nino di Matteo si è scagliato oggi su Rai Tre, nel corso della trasmissione "Mezz'ora in più", contro la candidatura di Silvio Berlusconi al Quirinale, lanciando accuse tanto infamanti, quanto infondate. Occorre ricordare - ha fatto notare Forza Italia - che nessuna sentenza ha mai accertato collusioni del presidente Berlusconi con la mafia. Forza Italia continua a ritenerlo il più degno candidato alla presidenza della Repubblica".

Il comunicato stampa di Fi presenta le firme dell'onorevole Pierantonio Zanettin e del senatore Giacomo Caliendo, così come ripercorso Italpress. Entrambi i parlamentari siedono nelle commissioni Giustizia di Camera e Senato in qualità di capogruppo. Ma lla nota è stata firmata anche dai deputati Matilde Siracusano e Roberto Cassinelli e dalla senatrice Fiammetta Modena.

Forza Italia conclude sottolineando come Di Matteo non abbia un titolo specifico per prendere parte in questo modo nella dialettica che riguarda il futuro del Colle: "Peraltro il magistrato Di Matteo non ha alcun titolo per intervenire nel dibattito politico sulle candidature al Quirinale.

Al contrario, essendo comunque un magistrato, oltre che un rappresentante dell'organo di autogoverno della magistratura, dovrebbe avere rispetto per il ruolo che ricopre e mostrare quel poco di imparzialità che gli rimane".

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