Cronaca nera

Maxi-furto al Vittoriale. Bottino da un milione

Sparite opere di una mostra di Mastroianni. Intatta la collezione dei cimeli di D'Annunzio

Maxi-furto al Vittoriale. Bottino da un milione

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Sarebbero stati esposti fino ad oggi tra abiti, oggetti personali e strumenti da scrivania del Vate. Cinquanta tra gioielli e sculture in oro che dal 30 dicembre scorso hanno contribuito a donare nuova luce allo spazio del «D'Annunzio Segreto». E invece, poche ore prima della smobilitazione, nella notte tra mercoledì e giovedì, tutte le opere dell'esposizione temporanea dell'artista Umberto Mastroianni sono scomparse. Un furto in grande stile da un milione di euro con il Vittoriale degli Italiani come scena del crimine. La mostra «Come un oro caldo e fluido» era composta da trenta gioielli e venti sculture: derivati dalla scultura arcaica, con evidenti affinità a maschere, figure alate, animali fantastici e totem longobardi, furono realizzati con la tecnica della fusione «a cera persa» o «a colata in oro» da uno dei più significativi artisti del Novecento tra gli anni Cinquanta e Novanta. Curata da Alberto Dambruoso su progetto del Cigno GG Edizioni Roma, l'esposizione era stata fortemente voluta dal presidente del Vittoriale Giordano Bruno Guerri, che a dicembre l'ha portata all'interno del parco museale a Gardone Riviera. In due mesi sono stati migliaia i visitatori della mostra, anche grazie al traino della casa-monumento di Gabriele D'Annunzio. Tra questi, con ogni probabilità, saranno passati in perlustrazione anche i ladri che hanno colpito nella notte tra mercoledì e ieri.

A fare la scoperta sono stati i dipendenti all'apertura del museo, che si sono ritrovati la suggestiva sala del «D'Annunzio Segreto» svuotata dei gioielli in oro. Nessun allarme sembrerebbe infatti essere scattato al momento dell'irruzione. «Siamo da subito al lavoro con i carabinieri di Gardone Riviera e gli specialisti del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza, e la prima buona notizia è che un pezzo è già stato recuperato», rivela il presidente Guerri. Ancora disperse, invece, le altre 49 opere - sulle cui tracce ci sono gli specialisti del Nucleo dei carabinieri, competente per tutta la Lombardia.

Immediata la condanna: parla di «luogo d'arte e cultura profanato» il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e di «fatto gravissimo» l'assessora alla cultura del Pirellone Francesca Caruso. A rimanere intatta è la collezione permanente che raccoglie oggetti personali e intimi del poeta e delle sue ospiti, come abiti, camicie da notte, scialli, sottovesti ma anche gioielli, scarpe, stivali, oggetti da scrivania e vasellame. Sono persino esposti i collari dei suoi amati cani e le ampolle della celebre Aqua Nuntia, il profumo ideato dal poeta stesso. «Nulla del lascito dannunziano è stato fortunatamente toccato», conferma Giordano Bruno Guerri quasi a tirare un sospiro di sollievo.

Il maxi-colpo milionario avrebbe infatti potuto essere persino più dannoso: il materiale del Vate chiuso nei suoi armadi e nei cassetti della Prioria fino al 2010 è infatti di inestimabile valore. Ma la banda specializzata era evidentemente focalizzata solo sul tesoro - in oro e di più facile smaltimento sul mercato nero - di Mastroianni. La sua produzione orafa era arrivata sulle sponde bresciane del lago di Garda dopo la grande mostra dei suoi bronzi, allestita nel 2022 proprio nel parco del Vittoriale. Intanto a Gardone Riviera sono ore frenetiche.

La direzione del Vittoriale sta lavorando con le forze dell'ordine per tutelare il parco museale e per sabato ha indetto una conferenza.

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