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Meloni agli alleati: governo-lampo dopo l'incarico. "Patrioti d'Europa, ma non populisti"

Una volta preso l'incarico dobbiamo essere pronti con la lista. Dobbiamo dare un segnale e farci trovare nelle condizioni di partire subito

Meloni agli alleati: governo-lampo dopo l'incarico. "Patrioti d'Europa, ma non populisti"

Una volta preso l'incarico dobbiamo essere pronti con la lista. Dobbiamo dare un segnale e farci trovare nelle condizioni di partire subito. Giorgia Meloni, nell'incontro ad Arcore con Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, ribadisce una volontà e una convinzione precisa: se e quando il presidente della Repubblica dovesse affidarmi il mandato, è necessario dare subito un governo al Paese. La situazione è complessa e l'Italia si trova di fronte a urgenze non procrastinabili. Un invito che viene recepito e condiviso dagli altri leader che si preparano a stringere i tempi per la definizione della lista.

L'attesa ora si appunta sul calendario politico-istituzionale. Ieri Raffaele Fitto - copresidente del gruppo dei Conservatori europei - al Caffè della domenica su Radio 24 ha confermato che Giorgia Meloni, se incaricata, formerà il governo in tempi brevi. «Il 25 ottobre è una data plausibile, ovviamente questo dipenderà da passaggi istituzionali, da quando il presidente Mattarella affiderà l'incarico dopo le consultazioni». Con una postilla: «Prima di dire che la Meloni sta facendo fatica a trovare figure all'altezza di alcune caselle io dico: vediamolo questo governo».

La leader di Fratelli d'Italia, venendo via da Arcore, si è concessa una sosta di piacere all'Arena di Verona per assistere a Notre Dame de Paris, l'opera scritta da Riccardo Cocciante. «È l'unica pausa che mi sono presa negli ultimi tre mesi e probabilmente nei prossimi anni, però io sono - credo - il più grande fan di questo spettacolo» ha raccontato ai microfoni di Telearena. «È straordinario in tutto, nelle voci, nella scrittura, nel racconto. Penso che sia l'ottava volta che lo vedo dal vivo. Lo so a memoria tutto. E i miei collaboratori sono impazziti, perché io in macchina sento tutto il tempo questo spettacolo. E loro a un certo punto dicono: Va be', cambiamo disco?».

Ieri invece Giorgia Meloni, a quattro mesi dal suo comizio in Andalusia, attraverso un video è intervenuta a Viva 22, la kermesse di Vox, partito di destra spagnolo che aderisce alla famiglia dei Conservatori europei. «Siamo tutto meno che mostri. Ho scelto di non lasciare Roma perché la straordinaria vittoria elettorale di Fdi e del centrodestra ci ha portato un grande entusiasmo e la responsabilità di dare risposte immediate ai problemi degli italiani. Il nuovo governo non avrà un minuto da perdere». Giorgia Meloni elenca quelle che saranno le priorità del suo governo: l'Ucraina, la questione energetica, un'Europa pragmatica che «difende con forza le frontiere dall'immigrazione legale» e «la funzione sociale della famiglia». Poi, abbassando la voce e avvicinandosi alla telecamera aggiunge: «Lo dico a voce bassa, così la stampa e la sinistra domani sono costretti a confrontarsi su questi temi». La premier in pectore difende il dialogo con il partito di destra spagnolo: «In Italia usano l'alleanza con Vox per definirci impresentabili. Ma possono essere davvero impresentabili movimenti politici appoggiati da milioni di cittadini? Ovviamente no. Non dobbiamo preoccuparci della narrazione mainstream perché la buona notizia è che la gente non accetta una narrazione interessata. Vuole andare alle fonti delle notizie, senza mediazioni. Vuole capire e ascoltare, e quando ci ascolta capisce che siamo tutto meno che mostri».

Infine, l'invito: «Andate avanti con umiltà e verità, le persone lo capiranno. E tra le mille difficoltà che incontreremo state certi che questo viaggio condotto insieme sarà bellissimo. Io lo so, voi dovete crederci.

Viva Vox, viva la Spagna, viva l'Italia, viva l'Europa dei patrioti».

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