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Minimal o pop, a ogni piede la sua scarpa (e borsa)

Minimal o pop, a ogni piede la sua scarpa (e borsa)

«Matematica efficienza, versatile bellezza. La filosofia che ha ispirato questa collezione coniuga praticità e stile». Giancarlo Petriglia con la linea Diade di Piquadro conferma quello che Ennio Capasa di Costume National ci ha raccontato in passerella: il minimal è chic ed è lo stile perfetto per la donna del futuro, libera e sofisticata, attentissima al lavoro sartoriale e alla qualità dei tessuti. Una donna che non si fa distrarre dai lustrini ma che rimane affascinata dai ritmi dei morbidi e leggeri pellami Piquadro, dall'artigianalità di Zagliani che rende ciò che è intrigante per l'occhio sorprendente al tatto - il coccodrillo la prossima estate sarà verniciato di turchese come piastrelle di ceramica - e dalle lavorazioni in vitello saffiano o in pelli effetto pitone o cocco d'inconfondibile piacere tattile di Coccinelle. Borse che dimostrano di essere sempre all'altezza in qualsiasi situazione come Nina, nuova protagonista del mondo Zanellato che colpisce per il suo minimalismo sinuoso, Eva di Orciani, splendida postina soft o secchiello morbido, e Melinè bag di Stefano Serapian. Ispirata ai primi anni Sessanta è un modello trapezoidale leggero, compatto ed elegante realizzato con selezionati pellami in vitello. Ai piedi di queste raffinate signore ci pensa Church's, che per la primavera estate 2015 reinterpreta il mocassino bicolore, Car Shoe con il suo nuovo modello driving arricchito da applicazioni gioiello e Fratelli Rossetti con le francesine Candies dipinte a mano. Meticolosi processi da far esclamare wow anche per Jimmy Choo. Il direttore creativo Sandra Choi si è ispirato all'astrattismo e alla palette di colori dell'artista svedese Hilma af Klint e da elementi dell'artigianato africano da rintracciare ad esempio nelle zeppe scultoree o nelle borse patchwork. Ma tante, tantissime sono le collezioni ispirate ai geni dell'arte che vedremo in vetrina la prossima estate: gli oblò della shopping Tum-Tum di Fontana Milano ricordano i quadri di Alberto Burri; i motivi grafici e le decorazioni delle borse di Paula Cademartori sono tratte da un tavolo antico appartenuto a re Filippo II di Spagna ora conservato dal Museo del Prado; l'elegante t-strap con geometrie di cristalli oro brillanti e inserti in camoscio nero è stata chiamata Mondrian da René Caovilla; infine Angelo Ruggeri per Sergio Rossi parte da Matisse per presentare l'iconica pump dalle tonalità intense del blue e del bianco ottico.

Ma se volete davvero esaltare la vostra silhouette e sentirvi iperfemminili fate un salto da Casadei (le lavorazioni a origami floreali dei sandali richiedono fino a 250 minuti di cucitura a mano), Alberto Moretti (la décolleté Jacqueline è un must have) e Gianvito Rossi (delizioso la mule con trecce in pelle e metalli pendenti). Allora sì che come si suol dire tutti gli uomini cadranno ai vostri piedi.

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