Cronaca nera

Morto lo chef italiano delle star. Quella scia di vittime a New York

Zebro, 34 anni, era in casa. Sul suo corpo nessun segno di violenza. È il terzo cuoco "emigrato" deceduto nella città

Morto lo chef italiano delle star. Quella scia di vittime a New York

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Da Cassina De' Pecchi, cittadina alle porte di Milano, Riccardo Zebro ha conquistato New York, diventando chef di uno dei ristoranti italiani più famosi, il locale di Sant Ambroeus nel West Village: una vita di soddisfazione, quella americana del 34enne, che è terminata improvvisamente nei giorni scorsi proprio nella Grande Mela. Il giovane chef lombardo doveva rientrare in Italia tra poche settimane per le vacanze, e invece è stato trovato morto nel suo appartamento nel Queens. Secondo quanto riferito dalle forze dell'ordine, il pomeriggio del 14 agosto un amico di Zebro non riuscendo a contattarlo ha chiesto alla polizia di effettuare un controllo, e una volta arrivati nell'abitazione di Astoria gli agenti lo hanno trovato deceduto a letto.

Sul suo corpo non sono stati rinvenuti segni di violenza né di overdose, ma le cause della morte sono ancora da appurare. Nato il 5 gennaio 1989, Zebro si era avvicinato al mondo della ristorazione da giovanissimo come stagista all'Hotel Sheraton Diana Majestic di Milano. Dopo essersi diplomato all'istituto alberghiero Carlo Porta nel 2008 ha continuato a lavorare al Diana per altri quattro anni, arrivando al ruolo di capopartita nella brigata di Paolo Croce. Quindi è iniziata l'esperienza alle Bermuda, e nel 2016 invece si è trasferito a New York dove ha lavorato come chef del ristorante San Carlo Osteria Piemonte, nel quartiere di Soho, per poi approdare come executive chef al Sant Ambroeus del West Village, dove lavorava attualmente. In questi anni, come ha postato sulle sue pagine social, ha cucinato anche per Robert De Niro, e soprattutto è stato un rappresentante orgoglioso della cucina italiana unendo tradizione e un approccio creativo, come si nota dai piatti che compaiono sul suo profilo Instagram.

Nelle ultime ore sui social sono tanti i messaggi di cordoglio per il giovane chef mancato improvvisamente. Paolo Lovari, collega con cui Zebro aveva lavorato nel 2012 alle Bermuda presso il resort Rosewood Tucker's point ha scritto: «Voglio ricordarti così Riccardo, una persona di una umanità impressionante, un grande chef, un giocherellone. Mancherai tanto ma sarai sempre con me». Mentre il blogger Simone Gusto ha affermato: «È con immenso dolore che apprendo la notizia della perdita di un grande chef e amico conosciuto nella grande Mela. Ciao Ricky, sei stato tra i primi chef di Nyc a darmi una mano e credere in Simon». La sindaca di Cassina de' Pecchi Elisa Balconi, invece, ha sottolineato che Riccardo «era uno dei giovani più promettenti della nostra comunità e aveva fatto fortuna lontano da qui, ma si è sempre portato nel cuore il suo paese e la sua gente, e ora sono in tanti che lo piangono».

Zebro è solo l'ultimo esponente della cucina italiana che negli ultimi anni ha perso la vita nella Grande Mela. Nel 2019, sempre nel mese di agosto, ma in circostanze diversissime, fu trovato morto in un motel del Queens lo chef di Cipriani Dolci Andrea Zamperoni, 33 anni originario di Casalpusterlengo. Il giovane fu avvelenato con un cocktail letale di fentanyl e Gbl (la droga dello stupro), e l'anno scorso la corte federale di Brooklyn ha condannato a 30 anni di reclusione la prostituta Angelina Barini accusata di averne provocato il decesso per overdose.

Mentre nel novembre 2022 Mario Ferrari, 31enne originario della provincia di Chieti che lavorava da Harry's Table, food court firmata Cipriani, è morto cadendo da una scala antincendio dopo aver terminato il suo turno di lavoro.

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