Politica estera

Negli Usa il caso pillola abortiva "Va sospesa". "No, è disponibile"

Un giudice conservatore la blocca, uno democratico la conferma. Furia di Biden: "Precedente pericoloso"

Negli Usa il caso pillola abortiva "Va sospesa". "No, è disponibile"

New York. Riesplode la battaglia sull'interruzione di gravidanza negli Usa, questa volta a colpi di sentenze sulla pillola abortiva, con il presidente americano Joe Biden e i democratici che scendono in campo per difenderla. Un giudice federale del Texas ha deciso di sospendere l'approvazione del farmaco Mifepristone, sul mercato da 23 anni dopo l'autorizzazione ricevuta dalla Food and Drug Administration (Fda), l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici.

L'entrata in vigore della decisione di Matthew J. Kacsmaryk, togato conservatore nominato da Donald Trump e noto per le posizioni anti-aborto e anti-Lgbt, è rinviata di sette giorni per consentire al governo federale di presentare appello, ma se verrà confermata renderà più difficile per i pazienti ottenere la pillola abortiva anche negli stati dove l'interruzione di gravidanza è legale. Meno di un'ora dopo la sentenza in Texas, un giudice federale dello stato di Washington, Thomas O. Rice, nominato da Barack Obama, ha preso una decisione opposta, decretando che il Mifepristone deve restare disponibile sul mercato in almeno 18 stati democratici, quelli che hanno promosso una azione legale per il suo mantenimento. Anche in questo caso l'ordine è sospeso per una settimana per eventuali ricorsi. Ma le sentenze contrastanti di due giudici federali ora rischiano di creare una situazione di stallo legale che potrebbe arrivare fino alla Corte Suprema.

E sulla vicenda si è acceso pure lo scontro politico, destinato ad infiammare la campagna presidenziale. Biden ha già annunciato l'intenzione di «combattere» la decisione del giudice in Texas, definendola un «tentativo senza precedenti di privare le donne delle loro libertà fondamentali». «La mia amministrazione si opporrà», ha assicurato. Si tratta di «un precedente pericoloso», gli ha fatto eco la vice presidente Kamala Harris. Il dipartimento di Giustizia Usa da parte sua ha fatto sapere che presenterà ricorso contro la sospensione della commercializzazione del Mifepristone. Il governo è «fortemente in disaccordo con la decisione», ha commentato il ministro Merrick Garland, spiegando che «farà appello e nel frattempo chiederà una sospensiva» della sentenza, che «contrasta il giudizio degli esperti dell'Fda secondo cui il farmaco è sicuro ed efficace». Nella causa arrivata davanti al giudice Kacsmaryk, promossa da una coalizione di medici e gruppi antiabortisti, invece, si sostiene che la Food and Drug Administration non ha esaminato adeguatamente le prove scientifiche o seguito protocolli adeguati quando 23 anni fa ha approvato la pillola, ignorando da allora i rischi per la sicurezza del farmaco. Al contrario, il procedimento nello stato di Washington è stato intentato contro la Fda da 18 procuratori generali dem che contestavano le sue restrizioni sulla prescrizione e la distribuzione del Mifepristone. L'aborto farmacologico, che costituisce oggi la maggioranza delle interruzioni di gravidanza negli Usa, è diventato il nuovo bersaglio dei movimenti pro-vita dopo il ribaltamento della storica sentenza Roe v.

Wade da parte della Corte Suprema a maggioranza conservatrice.

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