La lettera di Vauro a Putin: ecco cosa gli ha scritto

Scende in campo pure il vignettista: ecco le richieste allo "Zar"

La lettera di Vauro a Putin: ecco cosa gli ha scritto

Il noto vignettista Vauro Senesi ha scritto a Vladimir Putin. Una missiva - quella di Vauro - che è comparsa sui social ed in cui si chiede di porre un freno alla guerra ma non solo. Tra le richieste, per così dire, c'è anche un improbabile incontro con lo "Zar".

Lo scrittore italiano, che è conosciuto pure per via delle sue numerose presenze televisive, introduce il discorso: "Signor Presidente Vladimir Putin, chi le scrive queste poche righe è nessuno. Ho un nome ed un cognome, mi chiamo Vauro Senesi. Sono solo un anziano, un anziano comunista, ma questo non ha rilevanza".

Poi, come ripercorso dall'Adnkronos, Vauro elenca le esperienze di guerra che ha pouto osservare con i suoi occhi: "Dall'Iraq all'Afghanistan ed anche, nel 2015, nel Donbass tentando di testimoniare le atrocità commesse dalle milizie neonaziste ucraine contro la popolazione di quella terra, altre atrocità non cancellano quelle atrocità ma vi si aggiungono. Aggiungono dolore e paura negli occhi dei bambini A Kabul come a Baghdad, nel Donbass come in Ucraina". Anche nelle recenti ospitate televisive Vauro ha parlato di Donbass.

Subito dopo l'elencazione, Vauro sciorina una serie di considerazioni dirette proprio a Vladimir Putin: "Io non credo che lei sia un pazzo e tantomeno un nuovo Hitler. Sicuramente il pazzo sono io che le sto scrivendo ma quale pazzia più grande della guerra esiste? Anche lei, se questa mia le arriverà, penserà che se non sono pazzo sono un ingenuo. Lo sono, credo nella ingenuità dei bambini e che mai dovremmo strappargliela". Il vignettista non concorda, quindi, con chi associa l'opera dello "Zar" a quella del fondatore e vertice del nazismo. E, rimarcando la centralità della "ingenuità" in merito alla decisione di scrivere una lettera, domanda lo stop delle ostilità.

"Io che ripeto, non la considero un pazzo, la invito a fare una autentica pazzia: fermi questa guerra. La fermi lei, da solo, subito", ha scritto lo scrittore comunista.

Dopo la richiesta d'incontro, che è condita da un certo realismo, Vauro si auspica in qualche modo che Putin possa davvero recepire la lettera ed i suoi contenuti: "Ma ai pazzi, quelli veri ed agli ingenui, quelli veri, può capitare di tutto, chissà che a me non capiti di ricevere anche solo qualche parola di risposta a questa mia lettera. Grazie signor Presidente. La saluto con cordialità e pace".

Per Vauro, Putin dovrebbe abbandonare la "via delle armi" e lasciare che quest'ultima venga perseguita dagli "altri potenti".

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