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La parodia dell'Aventino

Le aule parlamentari usate come uno spazio di transito, per stare più fuori che dentro

La parodia dell'Aventino

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La parodia dell'Aventino

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Le aule parlamentari usate come uno spazio di transito, per stare più fuori che dentro. Anche l'elezione alla presidenza dell'Antimafia di Chiara Colosimo, esponente Fdi, non è sfuggita all'ultimo schema reattivo dell'opposizione. Per riassumere: Pd e Cinque Stelle sono usciti dall'aula al momento del voto, mentre il Terzo polo si è dissociato dalla protesta, scegliendo peraltro un altro candidato.

Diventa paradossale, come fanno i democratici, parlare di presidenza «poco legittimata», quando gli stessi esponenti del Pd hanno scelto di estraniarsi dalla votazione proprio per evitare un «effetto incoronazione». Chiara Colosimo è stata avversata dalla sinistra perché ritenuta vicina all'ex terrorista dei Nar Ciavardini. Lei ha motivato da tempo di non aver alcun tipo di collusioni o intese con il detenuto in semilibertà, ma ormai per la sinistra la sentenza di condanna (contro la donna politica) è inappellabile.

Ormai il Partito democratico, desolatamente appiattito sui Cinque Stelle senza essere ricambiato del medesimo affetto, ha scelto la strada di un radicalismo che ha annullato anni di coraggioso riformismo. La caricatura dell'Aventino scelto nei confronti della Colosimo è tutt'ora vigente nei confronti del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, il cui arrivo nelle aule coincide con l'immediata uscita nei corridoi da parte della minoranza per le scorie del caso Cospito.

Chi fa l'opposizione al governo Meloni non ha calibrato gli sforzi per un costante contrasto dell'azione dell'esecutivo, a suggello del proprio ruolo istituzionale di vigilanza. Si continua giocare al tutto per tutto, con l'uso di velleitari effetti speciali in grado di sovvertire il voto popolare in un mezzo pomeriggio. Si spera sempre in una scivolata, in una frase infelice, in un fantasma del passato. Insomma, in un colpo a sorpresa per ritornare alle urne prima di fine legislatura o per lo meno sfiduciare il presidente del Senato La Russa, strumento sconosciuto alla nostra Costituzione. Finora questa strategia si sta dimostrando fallimentare, visto che la maggioranza degli italiani non ha rinnegato la scelta fatta alle urne a settembre. All'opposizione più radicale serve un progetto per tornare al governo il prossimo giro, non certo una parodia dell'Aventino da attuare una volta la settimana.

Chiedere al governatore dem dell'Emilia Romagna Bonaccini che ha scelto di abbracciare la premier Meloni davanti alle telecamere anziché andarsene.

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