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Piantedosi: "Gli scontri casi isolati"

Il ministro ai sindacati: "Fiducia nella polizia, non c'è stato alcun cambio di strategia"

Piantedosi: "Gli scontri casi isolati"

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Prima l'incontro con i sindacati, poi l'informativa in Consiglio dei ministri sugli scontri tra polizia e manifestanti dei giorni scorsi. Piantedosi sia nell'incontro al Viminale che subito dopo a Palazzo Chigi tiene il punto. Ricostruisce gli eventi, assicura che non c'è stata alcuna sottovalutazione, ma anzi un atteggiamento «responsabile e disponibile anche all'analisi autocritica» da parte del ministero e del Dipartimento di Pubblica sicurezza, con quest'ultimo già al lavoro sul materiale audio-video prodotto dalla Digos alle manifestazioni per ricostruire gli eventi, «verificare in maniera approfondita quanto accaduto», individuare le eventuali responsabilità.

Lo stesso materiale, ha spiegato il ministro, è già a disposizione della procura di Pisa, insieme all'informativa della stessa Digos, una delle due fornite ai pm toscani insieme a quella dei carabinieri, che si sono basati sui video postati in rete e sulle telecamere di sorveglianza di Pisa. Ma se sul merito della questione Piantedosi nella sua informativa rimanda alle indagini, in Cdm ribadisce quanto già detto nel faccia a faccia con i sindacati: ossia che le questioni al centro delle polemiche di questi ultimi giorni sono solo «casi isolati in corso di valutazione» e che «non è mai intervenuto alcun cambio di strategia in senso più restrittivo della gestione dell'ordine pubblico».

Né per direttive interne del Viminale né, come Piantedosi ha sottolineato con i leader sindacali, per «fantomatiche indicazioni da parte del livello politico», in quanto «il governo non ha cambiato le regole di gestione dell'ordine pubblico» e, come già spiegato nei giorni scorsi dal capo della polizia Vittorio Pisani e confermato ieri dal ministro, «i responsabili della sicurezza agiscono sul territorio sulla base di valutazioni fatte sul posto».

Il titolare del Viminale ha ricordato ai colleghi di esecutivo di aver ribadito, nell'incontro, che c'è la «massima fiducia di tutto il governo nei confronti delle forze di polizia, che non meritano processi sommari», aggiungendo che «negli scorsi anni sono avvenuti accadimenti analoghi con incidenti ancor più gravi». Quando alle parole di Mattarella che hanno tenuto banco nella giornata di sabato, Piantedosi ha confermato di «condividerle pienamente», aggiungendo che l'autorevolezza delle forze di Polizia non si nutre certo di manganellate, ma «affonda nel sacrificio di centinaia di caduti nella lotta al terrorismo e alla criminalità» e nella Il titolare del Viminale si è tolto anche un sassolino dalla scarpa, precisando di condividere anche il richiamo di Mattarella del giorno prima, quello in cui il Capo dello Stato ha espresso «piena solidarietà» alla premier Meloni per la lunga teoria di «insulti, volgarità (...) effigi bruciate o vilipese».

E se il leader Cgil Landini, dopo il faccia a faccia ha detto di apprezzare «che ci sia stata una risposta immediata e che ci sia stato questo incontro», ribadendo che «è necessario prevenire i conflitti dando le soluzioni ai problemi», il capogruppo Iv alla Camera Davide Faraone commenta così l'informativa in Cdm: «Bene, ma Piantedosi sappia che non può cavarsela così, lo attendiamo con urgenza in Parlamento».

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