Politica

Il Pm che indagò Salvini vicino alla procura di Roma

Lo Voi in pole per la nomina. E il leader leghista è ironico: "Non c'è alcun nesso..."

Il leader della Lega Matteo Salvini
Il leader della Lega Matteo Salvini

Da capo della procura di Palermo è stato a fianco dei suoi pm in uno dei processi più sotto i riflettori, quello contro l'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini per il caso Open Arms. E adesso Francesco Lo Voi, nel capoluogo siciliano dal 2014, sta per compiere il grande salto: sarà infatti lui, a meno di clamorosi colpi di scena, a guidare l'ufficio più importante d'Italia, la procura di Roma. Mercoledì prossimo infatti, ultima seduta prima di Natale, il plenum del Csm voterà le proposte della Quinta commissione per la sostituzione di Michele Prestipino, fatto fuori definitivamente qualche giorno fa dal Consiglio di Stato. E Lo Voi parte da favorito, anzi da strafavorito, dal momento che lo scorso 18 novembre in Commissione ha ottenuto 4 voti, quelli del presidente, Antonio d'Amato, di Magistratura Indipendente, del laico di Forza Italia Alessio Lanzi e dei togati Alessandra Dal Moro (Area) e Michele Ciambellini (Unicost). Nulla da fare per l'altro concorrente, il procuratore generale di Firenze Marcello Viola, che ha avuto soltanto una preferenza, quella del consigliere di Autonomia&indipendenza Sebastiano Ardita.

Matteo Salvini, ieri a Palermo a un convegno in vista dell'udienza di oggi del processo che lo vede imputato per sequestro di persona, non si sbilancia, anche se non manca di sottolineare il fatto che proprio il suo accusatore venga promosso alla guida della Procura più importante d'Italia. «Il procuratore Lo Voi - dice - che in aula a Palermo ha sostenuto l'accusa nel processo Open Arms, è stato promosso procuratore capo di Roma ma sicuramente non c'è alcun nesso, è un percorso professionale meritato. Chi dice il contrario mente sapendo di mentire».

Ironico, sospetta qualcuno. Ma fatto sta che lo scontro sulla procura di Roma e sulla nomina nel 2020 di Michele Prestipino al posto di Giuseppe Pignatone, risale a prima del processo contro Salvini. Ed avviene nel pieno della bufera che ha investito la magistratura sul «sistema» svelato dall'ex presidente dell'Anm Luca Palamara. Viola, che all'incarico concorreva già nel 2020, era stato messo da parte perché il suo nome era comparso nelle famose intercettazioni dell'Hotel Champagne. E pur non avendo avuto alcun contatto con Palamara era stato scartato a favore di Prestipino. È da qui che contro la nomina di Prestipino si è scatenata la ridda di ricorsi: dello stesso Viola, e appunto di Lo Voi, che era anche lui tra i concorrenti del 2020. Una vicenda che tra ricorsi e controricorsi si è chiusa qualche giorno fa, con il pronunciamento del Consiglio di Stato che ha annullato definitivamente la nomina a Roma di Prestipino.

Adesso Lo Voi è in pole position.

In linea con la tradizione che vede alla guida della procura di Roma un ex della procura di Palermo: lo era Giuseppe Pignatone, lo era Prestipino, e lo è, direttamente dal capoluogo siciliano, anche Lo Voi.

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