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Pnrr o Dad, la vita in una sigla

Oh, finalmente l'ha detto, Mattarella, e in occasione dell'apertura dell'Anno accademico, che non se ne può più di questi acronimi

Pnrr o Dad, la vita in una sigla

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Oh, finalmente l'ha detto, Mattarella, e in occasione dell'apertura dell'Anno accademico, che non se ne può più di questi acronimi. «Apro una parentesi, Magnifico Rettore, perché sarebbero utili degli studi per approfondire le conseguenze dell'uso smisurato degli acronimi sul linguaggio e sulla facilità di comunicazione». Tipo: Pnrr. Che io ci ho messo un po' a capire, all'inizio credevo fosse una pernacchia scritta male, poi un nuovo partito dei partiti che stanno al governo, tipo Partito Nazionale Ragionevoli e Rabbiosi, poi ho capito che era Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. (Tra l'altro vorrei sapere a chi è venuto in mente di usare la parola «resilienza», da dargli l'ergastolo).

Aveva già iniziato Conte, in piena pandemia, con una diretta Facebook a settimana per annunciare un nuovo Dpcm, e ci godeva tantissimo, ogni volta, a dire Dpcm, perché lo faceva sentire importante e molto Presidente del Consiglio dei Ministri (diciamo PDCDM), e dopo ogni diretta ognuno aveva qualche amico che gli diceva «hai sentito il nuovo Dpcm?». «Eh?». Poi ci siamo abituati. Perché dire decreto era troppo facile, vuoi mettere, Conte che legge il nuovo Dpcm. Ora non si parla più di Dpcm ma di Pnrr, al COVID ci siamo abituati (starebbe per COronaVirusDisease, che potevamo comunque dire Coronavirus, ma magari tutti avrebbero pensato a un virus partito da Mauro Corona), seguendo le direttive dell'OMS, schierandoci pro o contro il MES, e battendoci contro la DAD.

Quest'ultima (la Didattica A Distanza) all'inizio credevo fosse una rivolta delle femministe contro i papà, o che siccome le scuole erano chiuse dovevano essere i papà a insegnare, anche perché comunque c'è Mario Draghi che prima di Mattarella si era pronunciato contro l'uso eccessivo degli anglismi, dal lockdown allo smartworking. E detto da lui, che viene dal MIT (acronimo di Massachusetts Institute of Technology), magari significa veramente che stiamo esagerando anche lì, soprattutto se la terza dose cominciamo a chiamarla «booster», che per me va benissimo (mi fa pensare a un razzo di Elon Musk), ma un no-vax chissà cosa pensa che sia, vaglielo a spiegare che uno si deve fare un booster.

Tuttavia se Mattarella e Draghi sentissero come parlano i giovani penso che perderebbero ogni speranza. Un OMG per esempio non è una ONG, ma significa Oh My God. Una cosa veramente imbarazzante è cringe. Quando qualcuno polemizza con un altro lasciandolo ammutolito lo sta blastando, perfino se è Roberto Burioni che litiga con un anonimo antivaccinista su Twitter. Se poi l'antivaccinista è un millenial, gli risponde sistematicamente: ok, boomer. Io, siccome, pur non muovendomi mai di casa, parlo con i giovani perché gioco online con la Playstation, mi sono dovuto adattare, quindi parlo giovane anche io, anche se non ho capito se mi aiuta a sentirmi meno vecchio o a deprimermi di più.

Però, tornando a Mattarella, almeno dagli acronimi di Stato salvateci, raga.

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