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Premierato, il testo è al traguardo. E spunta l'ipotesi ballottaggio

A fine mese il ddl a Palazzo Madama, in contemporanea all'Autonomia

Premierato, il testo è al traguardo. E spunta l'ipotesi ballottaggio

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Il primo sì al testo sul premierato della Commissione Affari costituzionali del Senato avvicina la «riforma delle riforme», come l'hanno battezzata la premier Giorgia Meloni e il ministro Elisabetta Casellati. «Voto storico - esulta il presidente dei senatori FdI, Lucio Malan-, la sovranità ritorna nelle mani del popolo».

A fine mese il ddl costituzionale dovrebbe arrivare in aula a Palazzo Madama, mentre il 29 aprile la riforma cara alla Lega sull'autonomia sarà nell'aula di Montecitorio per il varo. In quei giorni sarà incardinata alla Camera la separazione delle carriere dei magistrati, spinta da Forza Italia. L'accordo di maggioranza viene rispettato, anche se l'accelerazione sul premierato rallenta un po' l'autonomia e la riforma sulla giustizia deve partire. Agli attacchi delle opposizioni il presidente FdI della commissione Affari costituzionali Alberto Balboni risponde: «Nella maggioranza non esiste nessuno scambio tra premierato e autonomia, quello che la sinistra chiama mercimonio è democrazia».

Il testo per l'elezione diretta del capo del governo modifica l'articolo 92 della Costituzione e serve la doppia lettura nelle Camere, ma ora l'attenzione si punta sulla legge elettorale. La maggioranza ci penserà dopo il primo ok, spiega la titolare azzurra delle Riforme, Casellati: «Non si poteva fare prima di avere uno scheletro della riforma, altrimenti il dibattito sarebbe stato ingabbiato». La Commissione approva le modifiche della maggioranza all'articolo 3 del ddl: oltre al tetto dei 2 mandati per il premier, 3 se non si arriva a 7 mesi nel primo e al suo potere di revoca oltre che di nomina dei ministri proposte al Quirinale, salta la criticata soglia del 55% per il premio di maggioranza. Rimane un generico premio «assegnato su base nazionale», ma su soglia minima e ballottaggio si discuterà per una legge separata. Il doppio turno è «una delle ipotesi», conferma Casellati. Spiega Balboni: «Se nessuna forza raggiunge il 40%, le alternative sono o un parlamento proporzionale, in contraddizione con l'obiettivo della legge, o una soglia minima, 43-44%. Se non si raggiunge, rimane solo il ballottaggio». Il capogruppo Fi, Maurizio Gasparri, smentisce attriti in maggioranza e parla di «uso strumentale di altri argomenti».

E il leghista Paolo Tosato assicura che il suo partito non ha «nessun intento di rallentare l'iter del premierato».

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