Cronaca locale

Prende al volo la bimba caduta dal quinto piano. "L'ho afferrata e sperato, un sollievo il suo pianto"

La piccola si era sporta dal balcone, un passante l'ha salvata. "Agito di istinto"

Prende al volo la bimba caduta dal quinto piano. "L'ho afferrata e sperato, un sollievo il suo pianto"

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Prende al volo la bimba caduta dal quinto piano. "L'ho afferrata e sperato, un sollievo il suo pianto"

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Quando si dice il destino: se Mattia fosse passato sotto quel balcone un attimo rima o una manciata di secondi dopo, con tutta probabilità le sue braccia e la sua prontezza di riflessi non sarebbero riusciti a prendere al volo una bambina che stava precipitando dal balcone.

È accaduto ieri mattina a Torino, nella trafficata via Nizza: è un sabato estivo di afa come tanti, quando una bimba di cinque anni precipita dal terrazzo di casa tra le urla e lo sgomento dei molti testimoni. Quel volo nel vuoto può trasformarsi in una tragedia ma il destino vuole che proprio sotto a quel balcone si trova un passante che con una straordinaria prontezza di riflessi apre le braccia, intercetta la traiettoria di quel corpicino che svolazza nel vuoto e la prende in un abbraccio provvidenziale che le salva la vita.

La bambina si trovava sul balcone dell'ultimo piano, il quinto, e per un motivo ancora da chiarire stava camminando lungo il cornicione. La pericolosa passeggiata non è passata inosservata: a dare l'allarme è stato un inquilino del palazzo di fronte che ha attirato l'attenzione di un passante. Chiamare e distrarre la bambina poteva essere troppo pericolo: un passo falso e sarebbe precipitata. E infatti così è accaduto. Per questo avvertire l'uomo in strada si è rilevata una mossa vincente. Quei pochi secondi di vantaggio sulla caduta da diversi metri della piccola, sono bastati a Mattia Aguzzi, 37 anni per farsi trovare pronto al salvataggio.

«Sono molto felice, è stato davvero un miracolo», racconta ancora emozionato Mattia, ormai per tutti l'angelo della bimba che vola. «Stavo passeggiando con la mia ragazza quando le urla delle persone hanno attirato la mia attenzione. Ho guardato in alto e l'ho vista: la bambina aveva scavalcato la ringhiera e aveva le gambe penzoloni nel vuoto. Le ho gridato: Torna dentro! ma proprio in quell'istante l'ho vista cadere. Ha cercato di tenersi con le manine alla ringhiera ma poi ha mollato la presa». E così Mattia ne ha intercettato la direzione della caduta e l'ha presa tra le braccia, diventando un eroe per caso grazie alla sua prontezza. L'impatto tra i due, è stato talmente forte che entrambi sono caduti a terra. «Negli ultimi istanti ho chiuso gli occhi e sperato che andasse tutto bene - ricorda Mattia - e quando l'ho sentita piangere ho tirato un sospiro di sollievo».

Scioccati i genitori si sono precipitati sul marciapiede, per poi seguire la figlia in ospedale con l'ambulanza avvertita dalla ragazza di Mattia, che stava passeggiando con lui al momento dell'incidente. La bambina sta bene, solo qualche livido e anche il suo salvatore non ha riportato ferite. «Ho fatto i raggi alle braccia e non ho nulla di rotto, sicuramente la mia stazza fisica mi ha aiutato.

Non ho ancora incontrato la bambina e i suoi genitori - conclude - ma sicuramente quando saremo tutti più tranquilli mi farò piacere conoscerli».

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