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Il primo sms finisce all'asta: 107mila euro per gli auguri

"Merry Christmas". Buon Natale. Non proprio una frase in grado di cambiare la storia dell'umanità. Niente a che vedere con "stay foolish, stay hungry" o con "veni vidi vici"

Il primo sms finisce all'asta: 107mila euro per gli auguri

«Merry Christmas». Buon Natale. Non proprio una frase in grado di cambiare la storia dell'umanità. Niente a che vedere con «stay foolish, stay hungry» o con «veni vidi vici». Eppure per questo augurio asciutto qualcuno ha pensato bene di pagare 107mila euro in un'asta tenutasi a Neuilly-sur-Seine, vicino a Parigi. E pour cause, come dicono i francesi. Ovvero: a buona ragione.

Il messaggio infatti rappresenta il contenuto del primo sms della storia, inviato alle 18,09 del 3 dicembre 1992 da un computer sul telefono di Richard Jarvis, all'epoca impiegato di Vodafone, a titolo di sperimentale. Probabilmente gli auguri meno spontanei della storia, meno ancora di quelli che ieri vi ha fatto il vostro collega del secondo piano. Ma quel messaggio di prova fu l'avvio di una tecnologia che ha contribuito ad accelerare la nostra vita quotidiana. Poche settimane dopo, nel gennaio 2013, sarebbe partito il primo sms telefono-telefono inviato da uno stagista della Nokia. E negli anni successivi gli short message avrebbero navigato a miliardi a velocità supersonica, transitando da un cellulare all'altro e consentendoci di rinunciare a telefonate spesso snervanti. Gli sms avrebbero aperto la strada a Whatsapp e agli altri sistemi di messaggistica istantanea, che hanno plasmato la grammatica delle relazioni sociali. Dialogare attraverso una successione serrata di messaggi scoperchia una narrativa del tutto inedita, trasformando i timidi in spavaldi, i brutti in belli e gli antipatici in simpatici.

Certo, oggi l'sms, pur appena ventinovenne, non se la passa benissimo. Oggi attraverso i messaggini del telefono ci vengono recapitati per lo più resoconti della carta di credito, comunicazioni istituzionali, password e conferme di prenotazioni. Una specie di sgabuzzino della nostra identità digitale, che affida a Whatsapp e ad altri social la sua parte più glamour. Chi mai inviterebbe una donna a cena con un sms? A quel punto meglio un fax.

Già, ma come si compra un sms? Il compratore si è visto consegnare un certificato di autenticità e proprietà digitale attraverso la tecnologia NFT (non-fungible token).

Ma vuoi mettere la gioia? Sms: sono molto soddisfatto.

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