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Il proporzionale taglia le alleanze. L'irritazione del Cav e Salvini

Berlusconi non cambia linea: "Fi protagonista del rinnovamento". E scoppia il caso Brunetta. Il leghista: "Non siamo una coalizione, ci siamo sciolti come neve al sole. Basta orticelli"

Il proporzionale taglia le alleanze. L'irritazione del Cav e Salvini

Buone notizie per Forza Italia. La linea della responsabilità, la decisione di Silvio Berlusconi di uscire di scena e non forzare la mano, l'appoggio concesso a Sergio Mattarella producono un effetto positivo sul fronte dei consensi. L'ultimo sondaggio Ipsos pubblicato dal Corriere della Sera regala al partito di Piazza San Lorenzo in Lucina un +0,6%, una accelerazione che lo porta vicino alla soglia psicologica del 10%. Gli altri partiti del centrodestra registrano un lieve calo nel caso di Fratelli d'Italia al 19,3% con un -0,2%, una contrazione più forte registra invece la Lega al 18% rispetto al 19,5 dell'ultima rilevazione. Complessivamente il centrodestra è oltre il 47%, rispetto a Pd più M5S attorno al 36%. Il problema, però, sono le divisioni interne, soprattutto tra centrodestra di governo e centrodestra di opposizione, quindi tra Forza Italia e Lega da una parte e Fratelli d'Italia dall'altra. E non solo. Perché anche dentro Forza Italia c'è chi vorrebbe in qualche modo istituzionalizzare il modello della grande coalizione. Renato Brunetta, infatti, in una intervista a Repubblica chiede di «avviare un dibattito per tornare a un sistema di tipo proporzionale» e a Forza Italia di «non appiattirsi sulla destra-destra. La coalizione di centrodestra sembra non esistere più. Il mio sogno è riunire le culture politiche europeiste». Alla temperie proporzionale, in realtà contribuiscono in molti. E anche dal centrosinistra arrivano messaggi orientati verso questo obiettivo o espliciti inviti a dividere il centrodestra. Dario Franceschini, ad esempio, parlando con Francesco Verderami sul Corriere della Sera, si dice convinto che sia «innaturale che due partiti del 20% presidino la stessa area di destra. C'è uno spazio al centro più ampio di quello che occupa Fi. La Lega va aiutata a spostarsi lì: è nell'interesse di tutti, anche di Berlusconi». E il sindaco di Milano Giuseppe Sala chiede un «patto costituzionale» che abbia come orizzonte il 2026, ossia la conclusione del Pnrr. Con una postilla: «Il proporzionale va bene».

In questo clima da Silvio Berlusconi e Matteo Salvini arrivano messaggi precisi per tornare a ragionare in un'ottica di coalizione e rilanciare il centrodestra. Certo su entrambi i fronti non manca un po' di amarezza per gli attacchi arrivati da Giorgia Meloni e una certa irritazione per la tentazione di sbandare verso il centro degli alleati o verso una reiterazione del modello Draghi, come nel caso di Renato Brunetta. Il leader di Forza Italia decide così di lanciare un segnale. Convoca ad Arcore un vertice a cui partecipano il coordinatore Antonio Tajani, Anna Maria Bernini (Paolo Barelli è assente per un impegno personale), Andrea Mandelli, Alessandro Cattaneo, Licia Ronzulli, Paolo Zangrillo, Gilberto Pichetto Fratin. Il messaggio risuona forte e chiaro: «Ho inventato il centrodestra e ho sempre perseguito il maggioritario, continuiamo su questa strada. Il sondaggio di oggi dice che siamo vivi, ma deve essere soltanto il punto di partenza, la base per il nostro rilancio. Dobbiamo riorganizzarci e farci trovare tonici e pronti facendo sentire la nostra voce».

Alla fine c'è anche una nota ufficiale a rendere pubblico quanto detto ai dirigenti: «Forza Italia vuole e deve essere protagonista del rinnovamento del centrodestra alternativo alla sinistra. Un centrodestra che sarà chiamato a governare dalla maggioranza degli italiani in occasione delle prossime elezioni Politiche. L'azione di governo non potrà che essere ispirata ai valori del Ppe: europeismo, atlantismo, garantismo, libertà e cristianesimo». Matteo Salvini, invece, sceglie Facebook per lanciare un segnale chiaro e chiedere a tutti di tornare a ragionare in un'ottica di coalizione. «Mettiamo i piedi e le mani nel piatto: il centrodestra è una coalizione in Italia? No. Il cosiddetto centrodestra, e permettemi di sottolineare il cosiddetto, si è sciolto come neve al sole. Mi sembra evidente. In questo momento, e temo ancora per qualche settimana, alla logica di squadra qualcuno preferisce la logica del singolo.

Un ragionamento per me miope che guarda al proprio orto».

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