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Rimpatri impossibili, l'Europa si arrende

I dati di Frontex: solo il 16% dei clandestini è tornato nel proprio Paese

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Frontex sulla graticola per la Guardia costiera libica che intercetta i migranti, la collaborazione ancora nel limbo con la Tunisia e il misero numero di rimpatri. Hans Leijtens, direttore esecutivo dell'Agenzia europea che dovrebbe difendere le frontiere esterne, si è arrampicato sugli specchi davanti alla commissione Diritti umani del Parlamento di Strasburgo. Un arduo tentativo di mantenere il buonismo di fondo, che contraddistingue la linea ufficiale di Bruxelles, e l'ammissione pragmatica dei doverosi compromessi con la realtà. A cominciare dal caso libico, con Leijtens che ammette: «Sappiamo che la Libia non è un porto sicuro, ma per gli accordi internazionali informiamo le autorità competenti sulle barche in pericolo». Tradotto, significa che Frontex lancia l'allarme alla tanto vituperata Guarda costiera libica, quando i gusci di noce dei migranti sono in difficoltà, ben sapendo che non li riportano nel paradiso terrestre. L'olandese si nasconde dietro la foglia di fico del «salvataggio» ad ogni costo, ma in realtà i libici tamponano l'ondata. I numeri parlano chiaro: fino al 15 agosto sono sbarcate in Italia dalla Libia 31.100 persone e la Guardia costiera ne ha intercettate 10.400 riportandole a terra.

Sconsolante l'ammissione che «per il momento Frontex non sta cooperando con la Tunisia». Poi Leijtens spiega che si incontrerà a breve con i tunisini «per conoscerci», ma niente di operativo a breve termine. Un bidone pazzesco per l'Italia, che si è spesa con Giorgia Meloni per il memorandum Ue-Tunisia. Dal Paese nordafricano è arrivato il grosso dei migranti (75.460 fino al 30 agosto). Frontex prende tempo perché, come spiega il direttore, «avrebbe bisogno di un indirizzo politico» da Bruxelles. La Commissione europea teme la sinistra che bolla la Tunisia come porto non sicuro e il presidente Saied alla stregua di un dittatore mangia migranti.

Ancora peggio l'ammissione sul misero numero (24.000) di rimpatri assistiti da tutta la Ue. Il rapporto di Frontex che entra nei dettagli mostra un quadro anche peggiore: nel 2022 il numero di chi doveva tornare a casa perché non aveva diritto a restare è di 515.181 persone. La Ue ha rimpatriato forzatamente 35.095 migranti illegali e altri 48.741 sono rientrati a casa volontariamente.

In tutto appena il 16% di quelli che non dovrebbero rimanere in Europa.

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