Coronavirus

Rivolta dei presidi "In Dad a gennaio Ffp2 e test a tutti". Bianchi tira dritto

Lettera dei dirigenti: situazione ingestibile per l'alto livello di contagi e i pochi giovanissimi vaccinati. L'esecutivo insiste sulle nuove regole: "Calibrate sulle età". Quarantene di 10 giorni

Rivolta dei presidi "In Dad a gennaio Ffp2 e test a tutti". Bianchi tira dritto

Non aprite le scuole. Il dado è tratto e la decisione del governo è quella preannunciata: si torna in presenza in classe dal 10 gennaio. Ma i dirigenti scolastici insistono e chiedono la Dad almeno fino alla fine di gennaio. La riflessione del premier, Mario Draghi, è conseguente anche al fatto che il boom di casi al quale si assiste in questi giorni è avvenuto a scuole chiuse. Ma la preoccupazione dei presidi, dei docenti e dei sindacati scuola riguarda soprattutto la bassa percentuale di vaccinazione nella fascia 5/11 anni: il timore è che si possa creare uno tsunami di contagi di fronte al quale le misure di protezione nulla potranno; il tracciamento, che non è mai davvero partito, andrà in tilt e di fatto si dovrà tornare in Dad forse molto più a lungo. Si considera poi discriminatoria la scelta per le medie e le superiori di mandare in Dad soltanto i non vaccinati con due positivi in classe mentre per i vaccinati la Dad scatta soltanto con tre positivi.

Ieri migliaia di dirigenti scolastici hanno indirizzato un appello urgente al governo affinché si riprenda ma con la didattica a distanza. Si denuncia «una situazione ingestibile» a causa dell'aumento dei contagi tra i giovanissimi e il problema delle cattedre scoperte provocato dal combinato contagi e No Vax tra i docenti. Il primo giorno del rientro, scrivono i dirigenti scolastici, saranno migliaia gli insegnanti assenti per malattia o sospensione. «Si tratta di una situazione epocale, mai sperimentata prima, rischiosa e a oggi già prevedibile» dicono i presidi che chiedono di tenere conto del «personale sospeso perché non in regola con la vaccinazione obbligatoria e del personale positivo al Covid, che non potrà prestare servizio e nemmeno potrà avere, nell'immediato, un sostituto: numeri altissimi, mai visti prima».

Anche il presidente dell'Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, ribadisce la proposta «di mettersi in Dad fino al 1° febbraio e in questo periodo aumentare la percentuale di vaccinati e distribuire le mascherine Ffp2 a tutti oltre a condurre prima della ripresa delle lezioni una massiccia campagna di testing». Il governo ha stanziato quasi cento milioni di euro per garantire test gratuiti in farmacia a tutti gli studenti e ha stabilito regole molto chiare per la nuova quarantena in caso di positività. Ma i sindacati chiedono anche di fornire le Ffp2 gratuitamente a tutti gli studenti e un presidio sanitario fisso in tutti gli istituti.

Per il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, il ritorno in classe in presenza è un dovere. «Abbiamo dato regole chiare per un rientro in presenza e in sicurezza tenendo conto dei dati sanitari e dell'evoluzione della pandemia - afferma Bianchi - Si tratta di una scelta chiara che tutela la possibilità per studentesse e studenti, tenendo conto del diverso grado di vaccinazione raggiunto e del diverso grado di scuola, di continuare a frequentare in presenza, a garanzia di un'uguaglianza sostanziale di accesso al servizio scolastico». Dunque per le materne basta un caso di positività e si va tutti in Dad per dieci giorni. Alle elementari con un caso positivo si attiva la sorveglianza con testing del gruppo classe: l'attività prosegue in presenza effettuando un test antigenico rapido o molecolare immediatamente per poi ripeterlo dopo cinque giorni. Con due positivi tutta la classe va in Dad per dieci giorni. Per le medie e le superiori con un caso di positività è prevista l'autosorveglianza con la prosecuzione delle attività e l'uso delle mascherine Ffp2.

Con due casi positivi vanno in Dad i non vaccinati e chi ha fatto l'ultima dose o è guarito da più di 4 mesi. I vaccinati restano in classe con l'autosorveglianza e mascherine Ffp2. Con tre casi nella stessa classe è prevista la didattica a distanza per dieci giorni per tutta la classe.

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