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"Salva-casa" per otto abitazioni su dieci

Il ministro Salvini prepara una "pace edilizia" per sanare le piccole difformità o irregolarità

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La casa torna al centro dell'agenda politica grazie al «piano casa» che Matteo Salvini porterà al prossimo Cdm.

Ecco i piani che il ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha escogitato per aiutare famiglie e mercato edilizio a uscire dalle sabbie mobili delle «piccole difformità» e «irregolarità strutturali».

Allo scopo di sanare, come si legge in un comunicato del Mit, le «difformità di natura formale, legate alle incertezze interpretative della disciplina vigente», il piano intende regolarizzare quelle difformità riguardanti singole unità immobiliari, a cui i proprietari hanno apportato lievi modifiche (tramezzi, soppalchi, etc.) che ora non sono sanabili a causa della disciplina della «doppia conforme», che non consente di regolarizzare opere in contrasto con la disciplina urbanistica ed edilizia vigente al momento della loro realizzazione. Queste linee di indirizzo sono maturate a seguito delle proposte avanzate da una cinquantina tra istituzioni, enti, associazioni, ordini professionali e fondazioni del settore edilizio nel corso del Tavolo di consultazione istituito dallo stesso Salvini. La ratio è tutelare i piccoli proprietari immobiliari che in molti casi attendono da decenni la regolarizzazione delle loro posizioni e che non riescono, spesso, a ristrutturare o vendere la propria casa. Alla luce della semplificazione e dell'efficienza amministrativa, spiegano dal ministero, si è previsto anche di intervenire sulle procedure amministrative per garantire ai cittadini risposte certe in tempi certi.

Buona l'accoglienza da parte della Fiaip (la federazione che rappresenta gli agenti immobiliari). «Giusto agevolare la circolazione regolare degli immobili - spiega Gian Battista Baccarini, presidente Fiaip - a tutela del cittadino e a beneficio della dinamicità virtuosa del mercato immobiliare». «L'obiettivo - spiega il sottosegretario Tullio Ferrante - resta quello di garantire il recupero del patrimonio edilizio e la semplificazione delle procedure amministrative». «Dopo anni di immobilismo finalmente sul tema della casa - commenta il senatore Giorgio Maria Bergesio della Lega -. Meno burocrazia, semplificazioni e soprattutto buonsenso».

A sinistra, però, il piano registra tutt'altra accoglienza. «Salvini scrive piano ma si legge condono», commenta il dem Marco Simiani. «Le norme già ci sono - gli fa eco il grillino Agostino Santillo -. Non vorremmo fosse il solito condono. In tema di edilizia sanare e una cosa, aiutare i soliti furbi e un'altra».

La replica arriva dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alessandro Morelli (Lega) che evidenzia soprattutto il «caso Milano». «Leggendo i commenti dei dem pare che al Nazareno non si siano minimamente accorti che a Milano sono spuntate, come funghi, torri sulle quali sono state aperte inchieste giudiziarie a causa delle scelte urbanistiche dell'amministrazione di sinistra». «La necessità di tagliare i tempi - spiega il senatore - ci ha convinti che lo strumento migliore fosse un tavolo nazionale, già aperto con le categorie dell'edilizia, nel quale dedicare uno spazio particolare al caso milanese per cercare di risolvere la difficile situazione che vede il Comune sotto inchiesta per questioni urbanistiche.

Il nostro compito è quello di risolvere i problemi con buon senso e la celerità necessaria a non bloccare un'intera filiera che vale miliardi di euro per Milano e per il Paese».

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