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Sanatorie a case occupate e centri sociali. Quella sinistra che sostiene gli antagonisti

Dopo il caso Askatasuna a Torino, le "operazioni di recupero" di Gualtieri a Roma

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Il centro sociale Askatasuna di Torino non è un caso isolato. Anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri sta lavorando da svariati mesi per regolarizzare la situazione di alcuni edifici occupati.

Con la delibera del 27 luglio 2023 il Comune di Roma ha, infatti, approvato il piano dell'abitare che prevede la realizzazione di «operazioni di recupero» attraverso «l'interlocuzione con la proprietà» di questi immobili. Nella delibera si parla nello specifico della riqualificazione dell'ex caserma dell'Aeronautica in via del Porto Fluviale da effettuare utilizzando i fondi del Pnrr (11 milioni di euro). «La realizzazione di tali operazioni di rigenerazione urbana dovrà consentire il passaggio da una situazione di illegalità a una di legalità e sviluppo», si legge nella delibera.

«L'idea è quella di ristrutturare tutte le unità immobiliari di quel complesso e di riassegnarle con un bando speciale alla comunità che è già in quello stabile», spiega il meloniano Federico Rocca, presidente della Commissione Trasparenza in Campidoglio che osserva: «Far ciò significherebbe che chi occupa è privilegiato rispetto a chi sta nelle graduatorie».

La giunta Gualtieri si prefigge, inoltre, lo scopo di «avviare lo studio di fattibilità dei progetti di recupero» di altri due immobili. Il più noto è lo «Spin Time Labs» di via Santa Croce in Gerusalemme dove nel giugno 2021 si è tenuto il primo dibattito per le primarie cittadine del centrosinistra e che gode della protezione del Vaticano. Nel maggio 2019, infatti, l'elemosiniere del papa, Konrad Krajewski, andò personalmente a riallacciare la corrente allo stabile occupato dal 2013 e gestito dall'ex consigliere comunale della sinistra radicale, Andrea Alzetta, detto Tarzan.

«Nel piano casa è stata inserita la possibilità di acquisto da parte del Comune sempre con lo stesso intento di riassegnarlo agli occupanti attuali, ma lo Spin Time Labs è di proprietà di un fondo privato che non è disposto a vendere e, quindi, la situazione è bloccata», spiega ancora Rocca. Lo scorso ottobre gli occupanti del palazzo di via Santa Croce in Gerusalemme sono scesi in piazza e il Pd romano ha appoggiato la protesta. «Aderiamo alla manifestazione di questo venerdì a difesa di Spin Time. Una realtà divenuta punto di riferimento nell'accoglienza per la città», annunciarono il segretario del Pd romano Enzo Foschi e la consigliera regionale Emanuela Droghei. Nella delibera si cita anche del MAAM (Museo dell'Altro e dell'Altrove di Metropoliz) di via Prenestina 913, anch'esso di proprietà di privati e occupato illegalmente dal 2009.

Anche in questo caso l'intenzione del Comune è quella di salvare le 70 famiglie che vi abitano acquistando l'immobile. In tutti questi tre casi i nella delibera si parla di «modello di sperimentazione delle nuove politiche abitative e buona pratica per lo sviluppo di interventi di recupero».

Infine, c'è il caso dei locali della Casa delle donne Lucha y Siesta di via Lucio Sestio, occupati dal 2008 e di proprietà della Regione Lazio. Il presidente Francesco Rocca ha deciso lo sgombero, ma il sindaco Gualtieri parteggia per gli occupati. «Questo importante presidio deve continuare a svolgere il suo prezioso ruolo per la lotta contro la violenza di genere e per la promozione dei diritti delle donne. Un patrimonio che non può essere disperso», ha scritto sui social il sindaco dopo l'assoluzione dall'accusa di occupazione.

«Dove ci stanno occupanti abusivi c'è Gualtieri col Pd», sentenzia il consigliere Rocca.

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