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La sanità sotto la lente. A Rozzano e Ancona le cure migliori d'Italia

Via ai nuovi criteri per valutare i manager In 200 gestiscono 130 miliardi l'anno

La sanità sotto la lente. A Rozzano e Ancona le cure migliori d'Italia

Par condicio rispettata. Gli ospedali migliori d'Italia sono uno pubblico e uno privato, uno al Sud e uno al Nord. Un premio, quello consegnato dall'agenzia nazionale per i servizi sanitari nazionali Agenas, che suona come un buon auspicio per superare le incongruenze sanitarie che stanno spaccando l'Italia in due e che spingono i pazienti a scegliere (quando possono) il privato.

A salire sul podio della classifica per le cure più efficaci sono l'azienda Ospedaliera Umberto I di Ancona e l'istituto Humanitas di Rozzano (Milano). Le due strutture sono le uniche, su 227 valutate, ad aver ottenuto «semaforo verde», cioè valutazione alta per almeno sei aree cliniche, rispetto agli indicatori individuati dal Programma nazionale esiti.

«Tra alluvioni e terremoti - commenta Marco Gozzini, direttore del Dipartimento Salute della Regione Marche - negli ultimi anni la nostra regione è stata messa a dura prova. La sfida è che questo fiore all'occhiello possa esser da esempio per estendere il messaggio di eccellenza su tutto il territorio». Il premio dell'istituto Humanitas è stato invece ritirato da Barbara Cittadini, presidente dell'associazione Ospedalità privata (Aiop), che due anni fa ha avviato una convenzione con Agenas per migliorare la codifica delle schede di dimissioni ospedaliere. «Quando abbiamo deciso di avviare questo percorso - ha detto Cittadini - non solo non avevamo paura di farci valutare, ma volevamo essere aiutati a identificare le aree di criticità. Agenas ci ha permesso di individuare come criticità l'area dell'ostetricia, soprattutto al Sud. Sono convinta che, continuando a misurare, si proseguirà nel miglioramento».

Tuttavia la sanità del Sud si prende, per una volta, la rivincita su quella del Nord Italia. Almeno per la tempestività di accesso (entro 90 minuti) all'angioplastica coronarica, onorata in dieci ospedali, di cui sette a Sud di Roma.

Agenas, assieme al suo rapporto della sanità, ha anche presentato il nuovo metodo per misurare il livello di un ospedale, super partes. «Nel momento in cui la politica investe in sanità, che è tornata al centro dell'agenda della politica, a differenza degli anni passati - spiega il direttore generale Domenico Mantoan - credo ci sia la necessità, soprattutto per rispetto dei cittadini, di andare a vedere l'efficienza del management sanitario, perché 130 miliardi di euro vengono messi in mano a 200 persone che sono i direttori generali delle aziende pubbliche». La fotografia sanitaria dell'agenzia registra anche un recupero dei ricoveri: ben 501.158 ricoveri in più nel 2021 rispetto al 2020. Restano comunque meno rispetto ai livelli pre pandemia Covid: 1,2 milioni di ricoveri in meno rispetto al 2019, che si sommano a 1,7 milioni non effettuati nel 2020.Le cure oncologiche hanno fatto registrare nel 2021 «importanti segnali di ripresa». Ad esempio, i ricoveri per tumore del seno, che nel 2020 si erano ridotti dell'11%, ovvero circa 6mila interventi in meno rispetto all'atteso, sono tornate ai livelli prepandemici. Ma ancora una donna su 4 viene operata in ospedali che effettuano meno di 150 interventi annui.

Il ministro alla Salute Orazio Schillaci annuncia il Piano oncologico nazionale, per il quale sosterrà «un emendamento per un finanziamento di 10 milioni nel 2023 e 10 milione nel 2024».

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