Coronavirus

Sbarchi, fughe e positivi. Sicilia al collasso

Lampedusa scoppia, 13 barchini in una sola notte. Paura per evasi e infetti

Sbarchi, fughe e positivi. Sicilia al collasso

Ormai siamo all'invasione. Lampedusa è al collasso, con 13 sbarchi in una sola notte per un totale di 314 clandestini giunti sulle coste dell'isola. Tutti tunisini, tutti giovani, a parte qualche donna e qualche bambino. L'hotspot di Contrada Imbriacola non riesce più a contenere i migranti. Allo stato attuale ne ospita 1.101, un numero enorme rispetto alla capienza della struttura. Le forze dell'ordine non fanno in tempo a portarli nei centri siciliani per la quarantena che già arrivano altri immigrati. La rotta libica sembra ormai depotenziata rispetto a quella tunisina. Chi arriva dal Paese del Nord Africa dice di essere in cerca di fortuna in Italia. Ma il problema più grande restano i malati di Covid. Secondo quanto emerge dalla risposta a un'interrogazione scritta presentata dal deputato di Forza Italia Roberto Novelli e discussa ieri in commissione Affari sociali, «dall'inizio della pandemia sono stati registrati 603 migranti positivi al Covid, di cui 193 a oggi presenti nei centri di accoglienza, non ancora guariti. Sono 515 invece i casi di positività tra il personale di polizia, ma la gran parte dei contagiati avrebbe contratto il virus al di fuori dell'attività lavorativa». I numeri sono stati illustrati dal sottosegretario Zampa, ma sono solo un indicatore della situazione. «Ben altro peso - commenta Novelli - avrà l'indagine nazionale effettuata in 5.038 centri di accoglienza che ospitano 59.648 migranti, e i cui risultati saranno resi noti la prossima settimana».

La situazione è così drammatica che ieri per ore 154 dei migranti arrivati sono stati tenuti al molo Favaloro, vigilati da Guardia costiera e Guardia di finanza. Peraltro, proprio gli uomini della Capitaneria hanno intercettato un peschereccio con 160 tunisini a bordo, mentre i carabinieri hanno bloccato una decina di migranti nei pressi del Molo Madonnina. Mentre il leader della Lega Matteo Salvini ha postato il video dello sbarco di 40 clandestini in spiaggia, in mezzo ai bagnanti, a Marina di Ragusa.

Gian Lorenzo Marinese, presidente di Nova Facility che gestisce il centro di accoglienza di Lampedusa, ha chiarito ai media: «Meglio uno sbarco da 1.000 persone che 10 da 100 perché più sono le procedure da aprire più complessa diventa l'organizzazione dell'accoglienza e dei trasferimenti. Siamo in una situazione senza precedenti». In meno di un mese sono 4mila le persone giunte sulle coste dell'isola a bordo di circa 200 imbarcazioni. Ma la situazione è resa ancor più difficile dalle fughe, continue, degli immigrati, molti dei quali malati di Covid. Una bomba a orologeria che rischia di riportare la pandemia in Italia e che il governo italiano non accenna a disinnescare.

Ieri alcune decine di persone sono fuggite dal centro di accoglienza Villa Sikania, in provincia di Agrigento. E altri 30 immigrati sono scappati dall'autobus nel trasferimento da Pozzallo a Contrada Cifali. Ieri proprio nell'hotspot siciliano sono stati trovati 15 positivi al Covid. Cosa certa è che ogni notte è una guerra tra operatori di polizia e migranti che tentano di fuggire. Le forze dell'ordine sono allo stremo.

Intanto Alarm Phone, la piattaforma di padre Zerai, indagato per favoreggiamento all'immigrazione clandestina, ieri ha annunciato che un «barcone con 61 persone è in pericolo a Sud di Lampedusa. Stanno fuggendo dalla Libia - scrivono - Hanno detto che sono 4 miglia nautiche da Lampedusa, alcune persone sono in acqua e altre sono svenute». I soccorritori sono già sulle loro tracce.

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