Guerra in Ucraina

Lo schiaffo di Kiev "Ripresa Lyman". I russi bombardano colonna umanitaria

L'esercito ucraino riprende la città chiave del Donbass. A Zaporizhzhia i missili di Mosca colpiscono veicoli civili: 30 vittime

Lo schiaffo di Kiev "Ripresa Lyman". I russi bombardano colonna umanitaria

Se prima il referendum voluto da Putin aveva il sentore di una farsa, dopo l'ultimo successo dell'esercito ucraino nel Donbass ha tutti i connotati di una barzelletta. Proprio mentre lo zar di Mosca festeggiava il successo (non riconosciuto dalla comunità internazionale) ottenuto alle urne, gli uomini del generale Zaluzhnyi conquistavano Lyman, alle porte di quel Donetsk che Mosca considera da ieri Russia a tutti gli effetti. Putin parla di negoziati, ma Kiev non ha alcuna intenzione di farsi strappare parte dei suoi territori e continua a respingere gli invasori.

Lyman (20mila abitanti), occupata dai russi lo scorso 27 maggio, è uno snodo cruciale nella regione del Donetsk. I militari ucraini hanno catturato diverse località a est della cittadina in cui si trova lo snodo ferroviario a scartamento ridotto più lungo d'Europa (oltre 100 km), mettendo le mani anche su Zarichne e Stavky. La vittoria militare è stata persino confermata dai filorussi. Il leader della regione Denis Pushilin, ha ammesso che «Lyman è circondata. Siamo stati costretti ad arretrare, ma non tutto è perduto». Pushilin si riferisce al primo gruppo di coscritti russi, richiamati con la mobilitazione parziale, che è arrivato nel Donetsk: «Stanno già affrontando un intenso addestramento e in pochi giorni saranno disponibili per i combattimenti».

Mentre i russi si riarmano, Kiev vuole approfittare del momento di stallo del nemico per assestare un colpo decisivo. Il presidente Zelensky ha tenuto ieri mattina un vertice con i responsabili delle forze di sicurezza e dell'esercito per fare il punto sulle forniture militari e sugli ultimi sviluppi sul terreno. Nel corso della riunione sono stati analizzati i rapporti dei comandanti delle linee operative sulla situazione attuale nelle aree del fronte e discussi piani per l'ulteriore liberazione delle terre dagli occupanti. Le battaglie continuano senza sosta, e quasi 50 insediamenti sono stati colpiti da attacchi nemici. Purtroppo il 219esimo giorno di guerra è stato caratterizzato soprattutto da un vero e proprio massacro di civili a Zaporizhzhia. All'alba, 16 missili russi di difesa aerea S-300 hanno colpito un convoglio umanitario composto da 34 auto in uscita dalla città, uccidendo 30 persone, ma il bilancio è provvisorio, e ferendone un centinaio. Tra le vittime ci sono anche due ragazzini di 11 e 14 anni che si trovavano a un posto di controllo. Il governatore, Oleksandr Starukh, ha ricostruito l'accaduto, ricordando che «sono state trucidate persone che non avevano nulla a che vedere con la guerra. Erano individui che lasciavano Zaporizhzhia per recarsi ogni giorno nei territori occupati a consegnare medicine, cibo e offrire un sostegno ai parenti».

Sulla vicenda è intervenuto il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price, parlando di «atti codardi e disumani. I russi non stanno proteggendo nessuno, ma distruggono vite». Dura anche la condanna dell'Onu, per voce di Saviano Abreu: «I colpevoli pagheranno, è stato un atto deplorevole». Purtroppo non l'unico, perché a Dnipro (est), un civile è rimasto ucciso, 14 risultano feriti e 52 autobus sono andati in fiamme nel corso di un attacco alla stazione dei pullman. I missili, Shahed-136 di fabbricazione iraniana, hanno danneggiato anche abitazioni private ed edifici amministrativi. Si continua a combattere anche a Kherson, dove un alto funzionario dell'amministrazione filo-russa, Alexei Katerinichev, è rimasto ucciso nel corso di un attacco missilistico degli ucraini che stanno tentando di liberare la regione. Mentre quattro case sono state completamente distrutte a seguito dei bombardamenti notturni delle truppe russe a Mykolaiv (sud), altri sei parzialmente distrutte. I servizi di emergenza hanno per fortuna liberato tutte le persone che si trovavano sotto le macerie. Si segnalano inoltre blitz con droni sulla città di Odessa. Non ci sono vittime, ma diversi edifici hanno subito danneggiamenti.

Bombardamenti sono in corso a Yalta, Alupka e Partenit, nella Crimea occupata.

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