Cronache

Lo scontro sul catalogo dei libri della Hack

Margherita Hack, per usare una definizione che le era cara, è tornata ad essere polvere di stelle nel 2013

Lo scontro sul catalogo dei libri della Hack

Margherita Hack, per usare una definizione che le era cara, è tornata ad essere polvere di stelle nel 2013. Tra le stelle non c'è polemica, solo vuoto e idrogeno. Però tra i vivi, che dovrebbero tutelare la sua memoria, è esplosa una piccola supernova di recriminazioni. È successo dopo che una Fondazione a lei dedicata si è vista patrocinare alcuni eventi dal Comune di Trieste per l'anniversario della nascita dell'astrofisica (12 giugno). Alla fondazione è anche stata affidata l'organizzazione della catalogazione di 18mila volumi, che la scienziata e suo marito donarono alla città.

A presentare dubbi sull'iniziativa, come riportato dall'Ansa e dai giornali locali, è stato in primo luogo Fabrizio Fiore, direttore dell'Osservatorio astronomico della città: «Se si deve ricordare Margherita, lo devono fare i colleghi. In più ho saputo che ci sono appunti e manoscritti tra questi volumi: sarebbe prezioso farli vedere anche a noi, perché una persona non del mestiere potrebbe non capire». Stupore anche da parte dell'astrofisica Eda Gjergo, indicata dalla scienziata e dal marito come erede (libri e donazioni benefiche a parte). Dalla Cina, dove si trova per lavoro, ha fatto sapere di non essere a conoscenza dell'esistenza «di una Fondazione fino a un mese fa». Posizioni che hanno portato il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza a dire: «Se la Fondazione ne ha titolo, la convenzione per la catalogazione verrà mantenuta, altrimenti si revocherà». «Non capiamo quale sia il problema: facciamo una catalogazione a nostre spese, che poi lasceremo a Trieste, e veniamo bersagliati. Perché?», è stata l'ultima dichiarazione di Marco Santarelli, direttore generale della Fondazione. Secondo Ansa avrebbe anche detto di essere stato «presente alla catalogazione dei volumi a casa della scienziata quando era in vita». Dal suo curriculum risulta laureato in filosofia e insegnante di Design management, esperto di teoria delle reti e sicurezza, inoltre ha cofirmato tre libri in cui dialogava con la Hack. Sul sito della Fondazione, che ha sede a Teramo, è riportato l'unico libro pubblicato, per ora, dalla Fondazione stessa, scritto dall'On. Angelo Tofalo, «Intelligence Collettiva.

Appunti di un Ingegnere rapito dai Servizi Segreti».

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