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Mattarella chiede la riduzione dell'assegno: ecco la cifra

Il presidente della Repubblica aveva già fatto sottrarre la propria pensione dal suo stipendio durante il primo mandato

Mattarella chiede la riduzione dell'assegno: ecco la cifra

Come già avvenuto all'inizio del suo primo mandato come presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha deciso di ridurre il proprio assegno personale, inoltrando la richiesta direttamente al Ministero dell'economia e delle finanze (Mef). Tale assegno sarà ridotto, come comunicato dalle principali agenzie di stampa, "in misura pari al trattamento pensionistico che riceve dall'Inps per i suoi anni da professore universitario".

La somma annuale prevista di 239.182 euro lordi scenderà a 179.835,84 euro, con una riduzione di circa 60 mila euro. Questo, dunque, quanto dichiarato tramite una nota dal Quirinale.

Sergio Mattarella, insomma, ha deciso di procedere come per il suo primo mandato, quando rinunciò all'adeguamento dell'assegno personale all'indice dei prezzi al consumo che avrebbe comportato un aumento di circa 16 mila euro.

Nel 2015, l'inquilino del Quirinale al suo primo mandato stabilì per se stesso e per tutti i funzionari collegati alla presidenza il divieto di cumulo delle retribuzioni con trattamenti pensionistici erogati da pubbliche amministrazioni (decreto presidenziale n. 1, del 23 febbraio 2015). Oltre a riconfermare ciò per il suo secondo mandato, il presidente della Repubblica Mattarella non percepisce né percepirà il cosiddetto vitalizio da ex parlamentare, questo stando alle norme attualmente in vigore. "Contestualmente il presidente Mattarella ha confermato la rinuncia anche per il nuovo settennato alladeguamento dellassegno personale allindice dei prezzi al consumo (adeguamento Istat) che avrebbe comportato un aumento di circa 16 mila euro.

Infine, in base alle norme vigenti, il presidente della Repubblica non percepisce (né percepirà in futuro) il pagamento della pensione (vitalizio) come ex parlamentare", è quanto si legge nella nota diffusa oggi dalla presidenza della Repubblica.

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