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"Sono naziskin e antisemita"

Polemica su candidato alle comunali. Fdi: non è dei nostri

"Sono naziskin e antisemita"

Ci sono parole che, specie in campagna elettorale, sono un autogol sicuro: nazismo e fascismo. Eppure c'è ancora chi cade nella trappola e, come da copione, scoppia il putiferio. Stavolta accade a Fondi, provincia di Latina, in piena campagna elettorale. Cristian D'Adamo, candidato nella lista civica «Giulio Mastrobattista sindaco» fa parte di un gruppo all'interno della coalizione di centrodestra. Ma le sue foto su Facebook lo stanno mettendo al palo: il candidato ha postato immagini che lo ritraggono col braccio teso tra i busti di Mussolini, fasci littori e proclami xenofobi, «omofobi, naziskin e antisemiti». Quel che basta, insomma, per farsi additare come neonazista e sollevare proteste. Il Pd e l'Anpi insorgono, il Gay center del comune laziale chiede alla leader di Fdi Giorgia Meloni di prendere posizione. E Fratelli d'Italia si infuria: «Non è un nostro candidato - prende le distanze il senatore e coordinatore provinciale di Fdi Nicola Calandrini - Chi associa la figura di Cristian D'Adamo a Fratelli d'Italia ne risponderà in tribunale. Non tollereremo alcun tentativo di infangare Fdi associandolo a concetti e persone che non ci appartengono. Chi si definisce nazista, fascista, xenofobo, omofobo e che vanta ideologie antidemocratiche non è compatibile con noi».

Non si placa nemmeno la cascata di polemiche seguita allo sfortunato tweet del giornalista di Repubblica Paolo Berizzi, che, commentando la grandinata che ha sommerso Verona, aveva accompagnato la solidarietà alla città all'invito a riflettere sul significato del karma per i «nazifascisti e razzisti» residenti in città che «da anni fomentano odio». Innescando, nonostante le sue scuse parziali, un esposto all'ordine dei giornalisti e molte reazioni trasversali, tra le quali anche quelle dei leader di Lega e Fdi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni che lo ha attaccato sui social per la scorta che lo segue (scorta in realtà ottenuta per le minacce in seguito alle sue inchieste sul neofascimo).

Il coordinatore Fdi Guido Crosetto vuole capire perchè lui è sotto scorta mentre la Meloni «che è un po' più conosciuta» no.

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