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Spesa in cambio di voti e tessere comprate. Il mondo del Pd romano

Magheggi con gli iscritti per conquistare gli elettori. La Madia denunciava: "Ho visto associazioni a delinquere sul territorio"

Spesa in cambio di voti e tessere comprate. Il mondo del Pd romano

"A livello locale, e parlo di Roma, facendo le primarie dei parlamentari ho visto, non ho paura a dirlo, delle vere e proprio associazioni a delinquere sul territorio". Lo diceva un anno e mezzo fa il ministro Marianna Madia, allora una semplice deputata tra le fila del Pd. Ma nessuno le diede ascolto.

Ora, con i risultati dell'inchiesta sulla Capitale che ogni giorno si arricchiscono di nuovi dettagli, quelle parole sembrano molto più concrete di quanto furono giudicate allora, se è vero che - lo ricorda Repubblica oggi - a Roma è stato tutto un fiorire di tessere in bianco compilate dai capibastone, extracomunitari e anziani ai seggi e soldi distribuiti fuori dai circoli Democratici.

Nel Pd romano succedeva, per esempio che "file di rom" si presentassero ai gazebo, come disse la renziana Cristiana Alicata, o che l'affluenza del quartiere Tor Bella Monaca per le primarie in vista delle amministrative triplicasse in alcuni seggi, dopo una campagna che racconta l'ex segretario dem nella zona, Andrea Sgrulletti.

Furono forse i "pacchi alimentari e buste della spesa distribuite alle persone che venivano a votare" per l'aspirante presidente del VI municipio, Marco Scipioni, a determinare quei numeri. Lo stesso che "a volte ha pure regalato piccole somme", a sentire Sgrulletti, che in quartiere non particolarmente agiato come Tor Bella Monaca è di certo fanno la differenza.

Ancora lì il numero di iscritti al circolo passò da 170 a 430 di colpo. Il come lo racconta, ancora a Repubblica, Fabrizio Mossino, che è stato responsabile della sezione Portuense-Villini: "Se un circolo ha bisogno di soldi perché non riesce più a pagare l'affitto", ecco che può capitare "che il capo-bastone di turno arrivi, chieda un pacchetto di tessere e poi le restituisca compilate", pagandole fino a 20 euro l'una.

Qualcosa nel frattempo, nel meccanismo è cambiato. A Roma gli iscritti sono passati da 16mila a 9mila.

È stato sufficiente chiedere che le tessere fossero richieste per iscritto e abbinate a un nome e cognome preciso.

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