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Stretta ai vitalizi parlamentari. Asse e scintille fra 5 Stelle e Fdi

Il documento condiviso passa a larga maggioranza. Grillini critici: necessario fare lo stesso in Senato

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Insolita «alleanza» ieri alla Camera dei deputati per l'approvazione di un ordine del giorno sul Bilancio di Montecitorio. Fratelli d'Italia e Movimento Cinquestelle si sono trovati dalla stessa parte della barricata per ribadire una stretta ai vitalizi per gli ex parlamentari. L'odg presentato da Tommaso Foti e Giovanni Donzelli (FdI) è passato a larga maggioranza: 240 i voti favorevoli, cinque i contrari e 24 gli astenuti. La stretta sui vitalizi si compie - come chidono i due deputati - semplicemente regolandoli in toto con i parametri del sistema contributivo, anche per quanti sono andati in pensione prima del 2012, anno della riforma Fornero.

I Cinquestelle, con un linguaggio un po' farraginoso, hanno chiesto la stessa cosa. «Assumere una posizione ferma e rigorosa rispetto al mantenimento della deliberazione n. 14 del 2018 sulla rideterminazione degli assegni vitalizi - scrive nell'ordine del giorno che porta la sua firma il grillino Francesco Silvestri - al fine di contrastare e di reagire a ogni eventuale tentativo demolitorio, anche di carattere parziale». Il riferimento è a uno dei primi atti compiuti nel 2018 dal presidente della Camera Roberto Fico. Che infatti ieri sui social esultava per il voto. «Nel 2018 uno dei primi atti da presidente della Camera - scrive l'ex parlamentare grillino - è stato quello di promuovere una delibera per superare i vitalizi degli ex deputati: una norma di civiltà che stabiliva il ricalcolo contributivo dei loro assegni mensili. Nessuna punizione, nessun populismo. Solo giustizia».

Questa comunanza di intenti, però, non ha impedito ai rappresentanti dei due partiti di fare scintille. Il nodo della questione è il voto espresso pochi giorni fa al Senato. Lì, infatti, i vitalizi degli ex senatori sono stati ripristinati. E i rappresentanti del Movimento Cinquestelle hanno visto nella mossa di Foti e Donzelli un modo per oscurare «l'inciampo» di Palazzo Madama. «Pur di coprire le sue responsabilità sul ripristino dei vitalizi al Senato - commenta amaro il deputato grillino Riccardo Ricciardi -, la maggioranza di centrodestra oggi prova a raccontare che dentro gli organi parlamentari che si occupano di questi temi ci sono persone del tutto spogliate della loro appartenenza politica, che non parlano con i partiti di appartenenza». Donzelli preferisce replicare a Giuseppe Conte che all'indomani del voto del Senato aveva accusato il governo di ripristinare i vitalizi. «Si fa chiarezza dopo le consapevoli menzogne di Conte e del M5S - spiega Donzelli -. Non è il governo a ripristinare i vitalizi. Conte è professore di diritto e dovrebbe saperlo. In Senato c'è stato il voto contrario di FdI e il sì di Grassi, del M5s. Ora la verità».

Eppure lo stesso Fico si augura che «dopo il voto di Montecitorio anche Palazzo Madama riveda la sua posizione sui vitalizi».

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